La Casa degli Amanti riapre al pubblico, dopo quarant’anni. Una vittoria per il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, che oggi sarà a Pompei, per illustrare alla stampa la fine dei lavori di messa in sicurezza, avviati sei anni fa, nel 2014, con il grande progetto, finanziato per la maggior parte con fondi europei.
Fortemente danneggiata dal terremoto che nel 1980 ha distrutto parte dell’Irpinia, ma portata alla luce nel lontano 1933, la Casa degli Amanti è un gioiello unico nel sito archeologico campano. Con lei, riaprono anche altre due nuove domus, appena restaurate: la Casa della Nave Europa, che prende il nome da un grande graffito inciso su una delle pareti, e la Casa del Frutteto, particolare nella sua bellezza con i fantasmagorici cubicoli floreali e uno dei più alti esempi di pittura da giardino rinvenuti in città.
“Quella di Pompei – dice il ministro del Partito Democratico – è una storia di rinascita e riscatto, un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari, un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi grazie al lavoro di tante professionalità dei beni culturali”.
All’Adnkronos, il direttore del parco archeologico di Pompei Massimo Osanna racconta la storia delle tre domus: “La Casa degli Amanti è l’unico caso con peristilio doppio che si è conservato. È uno dei pochi casi in cui si vedono i piani alti che a Pompei sono stati tutti travolti dalle eruzioni. Negli anni ’30, quando si scavò, si riuscì a recuperare tutto il piano alto, noi abbiamo ripristinato i giardini”. La Casa del Frutteto “era stata aperta in passato, ma non era stato un grande restauro degli affreschi, che rappresentano dei giardini sacrali legati anche al culto di Osiride e che sono tra i più belli di Pompei”, ha concluso Osanna.