Il fermo immagine del video diffuso il 7 febbraio 2020 mostra un momento della maxi operazione contro la camorra condotta dal Comando Provinciale Carabinieri e dal Centro Operativo DIA. Dalle prime ore del mattino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli e personale del Centro Operativo DIA di Napoli stanno eseguendo 24 misure cautelari, emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, a carico di altrettanti affiliati al gruppo camorristico denominato "abbasc Miano", costola del clan Lo Russo, operante nei quartieri di Miano, Marianella, Piscinola e Don Guanella. Agli arrestati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione" e usura. ANSA/ UFFICIO STAMPA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Dia, operazione antimafiaArrestati i fratelli Scottoindagati per via D'Amelio

Ritenuti vicini a famiglia dell'Arenella 8 provvedimenti restrittivi a Palermo

La Dia di Palermo ha eseguito un provvedimento restrittivo emesso dal Gip nei confronti di otto soggetti, ritenuti affiliati alla famiglia mafiosa del quartiere Arenella. Nell’operazione “White Shark” sono stati arrestati i tre fratelli Gaetano, Pietro e Francesco Paolo Scotto.

Il primo era stato accusato della strage di via D’Amelio e adesso è parte civile nel processo sul depistaggio in corso a Caltanissetta. È inoltre indagato insieme al boss Nino Madonia per l’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida, assassinati davanti alla loro casa di villeggiatura a Villagrazia di Carini la sera del 5 agosto 1989.

Anche il secondo fratello, Pietro, è stato coinvolto nell’inchiesta sull’uccisione di Paolo Borsellino: era stato accusato di aver captato la chiamata con cui il magistrato comunicava alla madre che stava per andare a farle visita nella sua abitazione di via D’Amelio. Il terzo era stato condannato in primo grado e poi assolto in appello.

Andrea Murgia

Nato a Palermo l’8 aprile 1993, ho una laurea triennale in Scienze della Comunicazione e adesso ho iniziato il Master biennale in Giornalismo alla Lumsa. Amo lo sport, in particolare calcio e motori, e la musica rock e metal.