Egitto, due bimbi copti arrestati per aver oltraggiato l’Islam

Nabil Naji Riz e Mina Nadi Faraj sono due bambini cristiani copti di dieci e nove anni, che da ieri si trovano in carcere in Egitto con l’accusa di “oltraggio alla religione” islamica. Secondo alcuni testimoni del villaggio dove risiedono,  i due ragazzini avrebbero urinato su dei fogli di carta sui quali erano scritti dei versetti del Corano.
Il prete copto ha rifiutato di punirli. A denunciarli è stato l’Imam della moschea locale, Ibrahim Mohamed Ali. Fonti locali riferiscono che  l’Imam Ali abbia prima portato i due bambini nella chiesa copta locale chiedendo al prete di punirli, e soltanto dopo il rifiuto del sacerdote, aiutato da altri tre abitanti del villaggio, li ha portati in tribunale. Esaminato il caso il procuratore ha disposto che i due fossero trasferiti  in via preventiva nel carcere giovanile fino alla conclusione delle indagini.
La famiglia li difende. Il padre di uno dei bimbi, ha affermato pubblicamente che sono analfabeti e per questo non conoscevano il contenuto dei fogli che hanno trovato in una borsa vicino a un mucchio di spazzatura in strada.
Le perplessità sulla polizia. Questo episodio getta nuove ombre sulla condotta della polizia egiziana. Proprio in questi giorni Amnesty International ha presentato un’istanza al presidente Morsi affinché attui una riforma della pubblica sicurezza, le cui forze sono state colpevoli di violazioni dei diritti umani durante la transizione guidata dai militari dopo la caduta del regime di Hosni Mubarak. Amnesty ha condannato “gli omicidi illegali, l’uso eccessivo della forza, della tortura e altri maltrattamenti ai danni dei manifestanti da parte dell’esercito e della polizia” nei 16 mesi che hanno seguito la Rivoluzione.