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Elezioni Vienna, vincono i socialisti ma avanza l’ultradestra xenofoba

di Alessandra Aurilia13 Ottobre 2015
13 Ottobre 2015

Dopo 21 anni Vienna si conferma ancora la “città rossa”, ma per la prima volta nella sua storia vede avanzare l’ombra dell’estrema destra xenofoba a intercettare gli umori e le paure di una sempre più ampia fetta di cittadini austriaci.

Vittoria socialdemocratica. Alle elezioni amministrative di domenica scorsa – cui ha partecipato quasi il 70% degli aventi diritto – i socialdemocratici del Spoe si sono confermati prima forza della città, ottenendo il 39,4% dei voti, sette punti in più rispetto ai populisti di destra del Fpoe. Nessun testa a testa come avevano pronosticato i sondaggi: il sindaco uscente Michael Häupl, leader socialdemocratico dal 1994, tiene salda la sua presa sulla capitale, pur registrando un crollo dei consensi di ben 5 punti percentuali rispetto alle consultazioni del 2010 – quando si era attestato al 44% – un risultato molto vicino al minimo storico, raggiunto a metà degli anni Novanta. L’estrema destra del “Partito della Libertà”(Fpoe), guidata da Heinz-Christian Strache, guadagna il secondo posto con il 32,2% dei voti. Terzi i Verdi della vice­sin­daca Maria Vas­si­la­kou, che raccolgono l’11,6%, superando il Partito Popolare dell’Oevp, sceso all’8,7% con un calo di 5,2 punti.

La rivoluzione d’ottobre. «Non ci potete più escludere dal processo decisionale, dovrete parlare con noi, il tempo dell’esclusione è finito». Soddisfatto dello storico risultato ottenuto dal suo partito, Heinz-Christian Strache, ex odontotecnico ed erede di Joerg Haider (ex leader del partito conservatore e governatore della Carinzia, al quale è succeduto nel 2005 come segretario della Fpoe), raccoglie i frutti della campagna elettorale degli ultimi mesi, quella violenta propaganda xenofoba – ribattezzata “Rivoluzione d’ottobre” – che ha saputo ben sfruttare l’emergenza immigrazione e l’ondata d’intolleranza e di paura diffusasi tra i cittadini nei confronti dei rifugiati, 200mila quelli entrati nella capitale solo il mese scorso.
Il governo del cancelliere socialdemocratico Werner Faymann ha tremato ma è salvo. Per il leader estremista Strache, Faymann è tuttavia “incapace di agire” e “dovrebbe dimettersi”. Al termine del voto i populisti di destra hanno così chiesto le elezioni legislative anticipate, sottolineando che l’Fpoe ha ottenuto una minoranza di blocco nel Parlamento regionale viennese in grado di fermare modifiche allo Statuto della città.

Alessandra Aurilia

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