Una foto di un MQ-9 Reaper, stesso modello del drone americano caduto sul Mar nero / foto Ansa

Ucraina, gli Stati Unitipubblicano il video dell'abbattimento del drone

Attività "atipiche" di 20 navi russe A fuoco la sede dei servizi di Mosca

KIEV – Continua la tensione in Europa orientale, dopo la caduta in volo lo scorso martedì di un drone statunitense scontratosi con un caccia russo. Nella mattina di giovedì gli Stati Uniti hanno pubblicato il video dell’incidente, accusando Mosca di un’operazione “poco professionale”. Nel frattempo sul campo continua la battaglia. Giovedì è divampato un incendio nella sede delle guardie di frontiera a Rostov. Il bilancio delle vittime è per ora di un morto e due feriti, mentre l’esercito ucraino ha individuato 20 navi russe nel Mar Nero, segnalando “attività atipiche”.

Washington pubblica il video dell’incidente

Mercoledì il comando europeo delle forze armate statunitensi ha rilasciato il video dell’impatto martedì tra un drone di sorveglianza statunitense e un jet da combattimento russo sul Mar Nero. Il video, riportato dalla Cnn, descrive i momenti critici dell’incontro a mezz’aria, che secondo il Pentagono sarebbe  durato 30-40 minuti. L’incidente ha causato l’innalzamento delle tensioni tra le due potenze. Secondo quanto riportato dalla Cnn, giovedì le forze russe hanno raggiunto il luogo dello scontro tra il jet e il drone MQ-9. Presenza confermata dalle diversi nave della marina russa sul Mar Nero, intente a recuperare i rottami del drone. Tuttavia, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, non ha confermato che i russi fossero sul posto, ribadendo quanto gli Stati Uniti stiano lavorando per rendere “impossibile” per la Russia acquisire informazioni utili dai resti del drone. Nel frattempo, dal versante sovietico, il ministro della Difesa russo Sergei Shojgu ha dichiarato che i voli dei veicoli aerei strategici senza pilota statunitensi al largo delle coste della Crimea potrebbero portare a “un’escalation della situazione nella regione del Mar Nero”.

Fronte Mar Nero 

Proprio sul Mar Nero, giovedì l’esercito ucraino ha registrato “attività atipiche” da parte della marina russa, contando 20 navi di cui quattro portamissili. Stando a quanto dichiarato da Natalya Humenyuk, portavoce delle forze sud, la presenza di navi russe sarebbe collegata all’incidente dello scorso martedì e ad un possibile attacco missilistico sull’Ucraina.

L’incendio nella sede dell’Fsb

Intanto, è di un morto e due feriti il bilancio delle vittime dell’incendio divampato nella sede delle guardie di frontiera dell’Fsb, i servizi di sicurezza interna, a Rostov, capoluogo dell’omonima regione confinante con l’Ucraina. Lo riferiscono le agenzie russe, citando i servizi d’emergenza e alcuni testimoni, che sostengono su Telegram di aver udito un’esplosione prima che le fiamme si sprigionassero. L’edificio si trova al numero di 20 della Via Sievers. 

Spie russe via dalla Polonia 

Sul fronte polacco invece le autorità del Paese hanno individuato e smantellato una rete di spie russe operativa per conto di Mosca. Secondo quanto riportato dall’emittente radio Pr1, sono nove i fermati che avrebbero dovuto condurre i preparativi per attività di sabotaggio a Varsavia allo scopo di destabilizzare le relazioni polacco-ucraine .“La Polonia ha smantellato una rete di spionaggio russo”, ha detto oggi a Varsavia il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak.

Maria Sole Betti

Classe '96, cresciuta tra l'Adriatico e l'ombra della Madonnina. Da sempre attratta dalle storie degli altri, mi sono laureata in Scienze Politiche all'Università Statale di Milano. Dopo un Erasmus a Barcellona e una magistrale in Istituzioni e tutela dei diritti, l'approdo a Roma per fare del sogno del giornalismo una professione. Curiosità e chiacchere guidano la mia vita, ma, del resto, ho la luna in Ariete.