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torna nel calcio
l’ondata delle tifoserie ribelli

Escalation di violenza
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l’ondata delle tifoserie ribelli

di Rossella Melchionna24 Novembre 2016
24 Novembre 2016

Sembrava un fenomeno in parte arginato e invece, negli ultimi tempi, la violenza fuori e dentro gli stadi è salita nuovamente alla ribalta, registrando episodi negativi all’estero come in Italia.

Soltanto il mese di novembre è stato segnato da diversi episodi di sangue. L’ultimo proprio due giorni fa a Napoli, alla vigilia del match di Champions League Napoli-Dinamo Kiev. Un tifoso 50enne ucraino che passeggiava in Via Duomo, è stato accoltellato alla gamba riportando ferite solo casualmente non gravi. L’aggressione ha avuto inizio quando il gruppo di tifosi ucraini è stato prima avvicinato e poi insultato da alcuni sconosciuti. I sostenitori della Dinamo sono stati denunciati dalla Digos della Questura partenopea in quanto avevano con sé dei fumogeni e un coltello. Sempre a Napoli, pochi minuti dopo il primo agguato, un altro ucraino è stato assalito in zona Corso Umberto e colpito di striscio dal coccio di una bottiglia sferrato da un’auto in corsa.

A Siviglia invece in occasione della partita di Champions tra il club andaluso e la Juventus, tre ragazzi sono stati feriti da alcuni ultras iberici: un 28enne italiano è stato colpito in maniera grave da una bottiglia. Il prologo delle violenze è probabilmente dovuto al gemellaggio stilato nel 2014 tra i sostenitori bianconeri e gli ultras spagnoli dell’Elche, club non gradito agli hooligans del Siviglia. Un dato che conferma una “contraddizione” di fondo: se il senso del gemellaggio tra tifoserie è quello di creare rapporti distesi tra le due, questo, in realtà non fa altro che accentuare le rivalità. Capita spesso, difatti, che i sostenitori gemellati si uniscano per dar vita a una serie di risse, aggredendo tifosi con i quali non scorre buon sangue.

Infine, un altra aggressione feroce si è verificata domenica scorsa a Bergamo, a seguito di Atalanta-Roma, dove gli ultras giallorossi hanno lanciato petardi e bottiglie verso le forze dell’ordine. Uno scontro che ha ricordato la morte di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ucciso due anni fa a Roma, prima della finale di Coppia Italia tra Napoli e Fiorentina.

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