Firenze, 50 anni dopo
Tante iniziative culturali
per ricordare l’alluvione

Dalla fiaccolata all'esposizione di Vasari
In città anche il presidente Mattarella

Era la notte fra il 3 e il 4 novembre 1966 quando, dopo due giorni di pioggia continuata, l’Arno straripò, l’acqua dominò le strade, sommerse i vicoli e le piazze, il fango si annidò nei palazzi. Molte opere d’arte furono danneggiate. Ma l’alluvione di Firenze fu anche la prima grande catastrofe che mobilitò la popolazione italiana e non solo. Vennero chiamati “angeli del fango” coloro che volontariamente aiutarono la popolazione  fiorentina. I restauri del patrimonio culturale sono durati decenni e nel frattempo il modo di percepire i disastri naturali è totalmente cambiato. Basti pensare all’immediatezza delle notizie sul terremoto di oggi e all’arretratezza della comunicazione prima dell’avvento del digitale. Non cambia però la partecipazione popolare e lo spirito di sostegno alle zone interessate.

Dopo 50 anni, la città è una delle capitali artistiche mondiali e si prepara a ricordare il tragico evento. Sono moltissimi gli appuntamenti istituzionali e le rassegne culturali: la visita del Presidente della Repubblica Mattarella, la fiaccolata commemorativa come quella che si svolte ad un anno dall’alluvione, l’illuminazione in Piazza Poggi del Monumento dedicato agli “angeli del fango” e la ricollocazione dell’Ultima cena di Vasari nella cattedrale di Santa Croce. E ancora, le proiezioni di audiovisivi inediti e gli spettacoli teatrali fra Ponte Vecchio, Palazzo Medici Riccardi e Teatro Niccolini. Un modo per ricordare o rivivere questa tragedia.

Ci sono poi gli interventi delle Istituzioni. «Anche chi, come me, per motivi anagrafici non ha vissuto i giorni dell’alluvione di Firenze porta nel cuore la bellezza della solidarietà concreta» ha scritto Renzi nella prefazione dell’ultimo libro di Erasmo D’Angelis sul cinquantesimo anniversario della tragedia di Firenze. Il suo successore, Dario Nardella, parla di un «doveroso ricordo» anche alla luce degli attuali eventi sismici che stanno sconvolgendo l’Italia centrale. Oggi alle 13 a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, si terrà un incontro intitolato ‘Protecting Cultural Heritage in an Uncertain Time’ dedicato alla protezione del patrimonio storico-artistico. Oltre al sindaco, vi parteciperanno Ellyn Toscano, direttrice di New York University Firenze e Simonetta Brandolini d’Adda, ovvero la presidente della Fondazione Friends of Florence. Una riflessione internazionale che parte da un evento in cui forse per la prima volta si è intuito che il territorio è un patrimonio comune così come che i disastri sono un qualcosa che riguarda tutta la popolazione e non solo la zona colpita.

Alessio Foderi

Nato a Orbetello nel 1994, cresce nella Maremma Toscana e si trasferisce a Pisa, per frequentare l’università dove, dopo aver trascorso un periodo a Londra, si laurea in traduzione e interpretariato nel Luglio 2016. Oltre le lingue, coltiva molte passioni come la fotografia e il cinema: curioso e determinato, dal 2014 inizia a collaborare con RadioEco.it, prima come blogger e poi come speaker della trasmissione settimanale “Associazioni d’Idee”. Adesso alla Lumsa per inseguire una passione e realizzare un sogno.