The leader of the militant Islamic State Abu Bakr al-Baghdadi has made what would be his first public appearance at a mosque in the centre of Iraq's second city, Mosul, according to a video recording posted on the Internet on July 5, 2014, in this still image taken from video. There had previously been reports on social media that Abu Bakr al-Baghdadi would make his first public appearance since his Islamic State in Iraq and the Levant (ISIS) changed its name to the Islamic State and declared him caliph. The Iraqi government denied that the video, which carried Friday's date, was credible. It was also not possible to immediately confirm the authenticity of the recording or the date when it was made.05/07/2014 IRAQ-MOSUL /AY-COLLECTION_1445.09/Credit:AY-COLLECTION/SIPA/1407061450 (Sipa via AP Images)

Al-Baghdadi torna a parlare
L’audio su Twitter
“Siate pazienti, Dio è con voi”

Il leader non parlava da un anno
Gli ultimi aggiornamenti da Mosul

Nella notte l’ISIS ha diffuso su Twitter un nuovo comunicato del suo leader Abu Bakr al-Baghdadi. Nel suo discorso, lungo più di trenta minuti, il califfo incita i suoi miliziani alla resistenza a Mosul, confermando che si tratta di una registrazione recente. L’offensiva irachena viene vista come una guerra mossa ai musulmani da parte di ebrei, crociati e atei. Il leader si mostra sicuro che tutto ciò che sta accadendo sia un preludio alla vittoria finale della causa islamista: “Tenere il territorio con onore è mille volte meglio che ritirarsi in disgrazia”, afferma Al-Baghdadi prima di incoraggiare i suoi non solo alla resistenza, ma anche a trasformare in giorni le notti degli infedeli, tramite attacchi kamikaze. Un riferimento anche ai sunniti dell’Iraq, ai quali Daesh si presenta come l’unico rimedio contro il tentativo degli sciiti di conquistare l’intero paese.

Il leader dell’ISIS non parlava da dicembre 2015, quando aveva dichiarato che i raid aerei contro le roccaforti jihadiste non avrebbero indebolito l’ISIS. Ha un tono del tutto diverso invece il discorso di stanotte: fin dalla giornata di ieri, infatti, fonti curde danno per certa la presenza di Al-Baghdadi proprio nella Mosul sotto assedio.

A tal proposito, il Ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni si è addirittura sbilanciato sul dopo-Mosul, affermando che la sconfitta dell’ISIS “è alla nostra portata, ma dobbiamo andare oltre la semplice dimensione militare della questione: il terrorismo non finirà”.

Esercito iracheno: “almeno 67 jihadisti uccisi a Mosul”. Nel frattempo, in mattinata le forze armate irachene hanno comunicato l’uccisione, durante un raid aereo a Mosul, di almeno 67 miliziani dell’ISIS. Gli jihadisti si trovavano nell’hotel Ninive Oberoi, colpito nel bombardamento. In base alla nota diffusa dalla cellula di informazione alla guerra, molti di essi erano stranieri.

Il generale Maan Zaed Ibrahim, alto ufficiale della Golden Division, unità d’elite delle forze armate irachene, ha dichiarato ad una televisione curda che ieri l’avanzata è stata rallentata dall’opera di sminamento e disinnesco delle trappole esplosive lasciate dall’ISIS nel quartiere di Gogjali, vicino Mosul, poi liberato. L’esercito iracheno spera di prendere in pochi giorni il controllo della parte est di Mosul, per poi attaccare i quartieri centrali.

Carmelo Leo

Nato a Messina nel 1993, ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Relazioni Internazionali e Politiche nel 2016 con una tesi dal titolo “Il declino del sogno americano: gli Stati Uniti nel tornante storico del Sessantotto”. Dopo qualche breve esperienza giornalistica online si è iscritto al Master in Giornalismo della LUMSA. Appassionato di storie, che siano esse libri, film, racconti, videogiochi o canzoni.