epa06551918 Manfred Moelgg of Italy clears a gate during the first run of the Men's Slalom race at the Yongpyong Alpine Centre during the PyeongChang 2018 Olympic Games, South Korea, 22 February 2018. EPA/GIAN EHRENZELLER

Il flop degli azzurri di sciCapoallenatore deluso "Non mi do la sufficienza"

Bilancio magro per l'Italia alle Olimpiadi in Corea del Sud

“Non mi do la sufficienza. Il bilancio di queste Olimpiadi è negativo. Siamo venuti a Pyeongchang per dare il meglio. Ma evidentemente non ci siamo riusciti”. Massimo Carca, capoallenatore della squadra maschile di sci, sfoga la sua delusione dopo l’ennesima gara fallimentare dell’Italia: ieri Manuel Moelgg ha chiuso la competizione di slalom al dodicesimo posto, dal quarto ottenuto nella prima manche. Mentre Stefano Gross si è classificato sedicesimo.

Nessuna medaglia e molti piazzamenti per gli azzurri. La gara migliore, forse, quella del 15 febbraio: Dominik Paris ha sfiorato il podio, aggiudicandosi il quarto posto, mentre Peter Fill si è classificato al sesto. “Abbiamo investito tanto su loro due per le caratteristiche fisiche e per quelle della pista”.

Molto più fortunata la squadra femminile, ancora in festa per la vittoria di Sofia Goggia, la prima italiana ad aver vinto l’oro olimpico nella discesa libera.

“Se si analizza tutta la stagione – spiega Carca – nelle discipline tecniche non siamo mai stati pungenti. Tutti hanno lavorato al 100% ma la voglia di fare spesso ci ha portato a commettere errori, come accaduto nelle gare olimpiche”. Molte delle pecche della squadra maschile di sci derivano dalla necessità di dover colmare un vuoto generazionale. Da due anni, come viene spiegato dal capoallenatore, si è investito da questo punto di vista: “Alcuni ragazzi stanno facendo bene in Coppa Europa in slalom e in gigante, ma devono migliorare e entrare nei primi 40 pettorali di Coppa del Mondo. Per le discipline veloci il discorso è più difficile, anche a causa di alcuni infortuni”.

Ma tutti questi miglioramenti probabilmente non avverranno sotto la guida di Massimo Carca, il cui contratto è in scadenza. “Non so ancora cosa farò – osserva – ma voglio più spazio per me. Non sarò più capoallenatore, al massimo tecnico delle discipline tecniche o di quelle veloci”.

Marina Lanzone

Nata a Monopoli (Ba) il 17 febbraio 1993. Laureata in Lettere all'Università di Bari, ha iniziato a collaborare con una testata on-line. Nel 2016 ha frequentato un Master in giornalismo semestrale che le ha offerto l’opportunità di fare uno stage presso la sede romana del Tg5. Appassionata di teatro e cinema ma anche costume e società ha iniziato il secondo master in giornalismo presso la Lumsa per mettersi in gioco e diventare una giornalista multitasking.