Un frame tratto da Youtube mostra il gesto, che secondo la Digos della Questura di Foggia non avrebbe nessun profilo di rilevanza penale ma sarebbe una semplice goliardata, compiuto da una giovane che tra il primo e il secondo tempo di Foggia-Cesena del 16 marzo scorso, dopo aver percorso pochi metri seduto su una sedia a rotelle, si è alzato ed ha cominciato a salire con disinvoltura le gradinate dello stadio Zaccheria, 19 Marzo 2018. ANSA/ WEB/YOUTUBE

"Onoriamo i diffidati"A Foggia giocatori cantanoper gli ultras con il Daspo

Alla fine della partita di Coppa Italia i calciatori intonano il coro alla curva

“Onoriamo i diffidati”. Un coro che spesso risuona nelle curve degli stadi italiani: gli ultras cercano di esprimere così la loro vicinanza ai compagni di stadio, che non possono essere con loro perché colpiti da Daspo. È insolito invece che a intonare il canto siano i giocatori di una squadra di calcio, com’è successo mercoledì sera a Foggia. In un video che sta facendo il giro del web i giocatori della squadra pugliese, mentre festeggiavano la vittoria contro la Turris nel turno di Coppa Italia di Serie D, hanno espresso la loro vicinanza ai tifosi a cui è stato inflitto il divieto di ingresso alle manifestazioni sportive per gli scontri dello scorso 15 settembre al termine di Nocerina-Foggia.

Un gesto inconsueto quello dei calciatori rossoneri, al termine di un incontro contraddistinto dallo sciopero della tifoseria del Foggia, sempre per solidarizzare con gli ultras che non possono entrare allo stadio. Il questore del capoluogo pugliese ha fatto sapere che “nelle immagini si vedono i giocatori in volto, saranno fatte tutte le valutazioni”.

Intanto la Digos di Verona ha denunciato 26 ultras rossoneri per gli incidenti avvenuti l’11 maggio a Verona, durante la partita tra Hellas e Foggia. Al termine della gara, che decretava la retrocessione dei pugliesi in serie C, i tifosi hanno forzato il cordone degli steward per poi scontrarsi con gli ultrà avversari. Un episodio di vera e propria guerriglia urbana, in cui sono stati utilizzati bastoni e sassi, che ha provocato ingenti danni ai mezzi delle forze dell’ordine e il ferimento di un poliziotto in servizio. Sono le ennesime manifestazioni di un tifo malato, che questa volta ha per protagonista non una delle capitali del calcio, ma la provincia.

Federico Marconi

Roma, 1993. Dopo la maturità scientifica abbandona i numeri per passare alle lettere: prima di approdare alla Lumsa studia storia contemporanea a La Sapienza e giornalismo alla Fondazione Basso. Ha prodotto un web-doc per ilfattoquotidiano.it e collabora con L’Espresso