Numerose prestazioni sanitarie a rischio, Frattura tra medici e governo, ma intanto si taglia già sulle lastre

51È il primo pesante passo del ministero della Salute in materia di sanità. E come preventivato, si alza il polverone. Il provvedimento, che nelle prossime settimane dovrebbe essere presentato per la sua approvazione sotto forma di decreto, vorrebbe arginare lo spreco che nasce dalle prescrizioni di esami diagnostici ritenuti inutili, imponendo sanzioni ai medici con decurtazioni dallo stipendio accessorio. Un doppio risparmio dunque: meno esami e meno soldi nelle buste paga.

Nella lista nera del ministero entrano 205 tipologie di esami, dalla tac alle risonanze magnetiche. Ma non sarà una “caccia ai camici bianchi”, promette il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Prima di arrivare alla sanzione, l’abuso da parte del medico dovrà essere certificato più volte. E per ogni accusa di prescrizione inutile, il personale sanitario avrà la possibilità di argomentare e difendere le sue decisioni.

Sul piede di guerra sindacati, ordini professionali e associazioni dei cittadini, che minacciano di scendere in piazza contro il governo. Anche se i tagli li hanno voluti le Regioni – come ha precisato lo stesso ministro Lorenzin – che hanno posto le sanzioni contro chi firma prescrizioni inutili, tra le condizioni irrinunciabili dell’accordo.

Il ministro Lorenzin, dopo aver bocciato la proposta delle Regioni di portare i casi di “abuso” direttamente alla Corte dei Conti, apre alla richiesta dei sindacati di istituire un organismo terzo che valuti le responsabilità dei medici. E domani, le sigle sindacali dovranno far arrivare sul tavolo del ministero le osservazioni sui documenti finora prodotti. Poi, il testo passerà al Consiglio superiore della sanità, che dovrà dare la sua approvazione definitiva.

la preoccupazione maggiore arriva però dalle Regioni, che dovranno giungere a un accordo in Conferenza per evitare che si trovino modalità di applicazione delle sanzioni diverse in tutta Italia. Altro timore sollevato in questi giorni è che il provvedimento porti solo un guadagno alla sanità privata, che si vedrà aumentare le richieste di quelle prestazioni cancellate dalla sanità pubblica. Il ministro Lorenzin ribatte che proprio le troppe prestazioni, non sempre necessarie, abbiano finora creato dei sovraffollamenti nelle liste d’attesa, che si allungano a dismisura, con il conseguente ricorso al privato.

Federico Capurso

Nato a Roma il 24 Marzo 1989 e laureato in Scienze delle Comunicazioni Sociali all’Università Pontificia Salesiana. La sua carriera giornalistica ha inizio nel 2012, quando inizia a collaborare con L’Opinione delle Libertà e con il Roma Post, occupandosi di cultura e spettacolo. Nel 2013 passa a La Voce Repubblicana, dove cura la rubrica “Avviso ai naviganti”, dedicata a internet e alle nuove tecnologie. Dal 2013 cura e dirige la produzione digitale della casa editrice Edizioni del Baretti.