NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 15:11 del 19 settembre 2025

HomeEsteri Gaza, Idf: “Useremo forza senza precedenti”. Veto degli USA su risoluzione per la tregua

L'Idf invita l'evacuazione
Hamas: "Non avranno ostaggi"
Veto Usa per la tregua a Gaza

Smotrich: "Mi offro come boia se serve"

"Negli ospedali manca tutto"

di Pietro Bazzicalupi19 Settembre 2025
19 Settembre 2025
gaza

Il capo di stato maggiore Eyal Zamir durante la visita nella Striscia, dove ha osservato da vicino Gaza city, 3 settembre 2025 | Foto Ansa

GAZA CITY – Il quarto giorno d’invasione di Gaza City inizia con nuovi attacchi da parte delle forze israeliane sulla Striscia. L’agenzia palestinese Wafa, citando fonti mediche, parla di almeno quattro palestinesi, tra cui due bambini, uccisi e diversi feriti all’alba di venerdì 19 settembre. 

Idf: “Circa metà dei palestinesi sono fuggiti da Gaza City”

L’Idf rilancia con le ultime stime sui palestinesi che hanno lasciato Gaza City: sarebbero circa 480 mila le persone fuggite, dirigendosi verso il sud della Striscia. Le forze di difesa israeliane stimano anche che la popolazione si assestasse attorno a un milione di palestinesi prima della grande offensiva contro Hamas nella zona. “Le forze israeliane continueranno le loro operazioni con una forza senza precedenti contro Hamas e altre organizzazioni terroristiche”, ha dichiarato il portavoce di lingua araba, il colonnello Avichay Adraee, su X, invitando la popolazione ad abbandonare le proprie case e “unirsi alle centinaia di migliaia di residenti che sono stati evacuati nella zona umanitaria nel sud” della Striscia di Gaza devastata dalla guerra.

Hamas: “Il nemico non otterrà un solo prigioniero con l’inizio dell’operazione a Gaza City”

Gli ostaggi israeliani “sono distribuiti nei quartieri di Gaza City e non ci cureremo delle loro vite finché Netanyahu deciderà di ucciderli. L’inizio dell’operazione criminale a Gaza City e la sua espansione significano che il nemico non otterrà un solo prigioniero, vivo o morto”. L’annuncio arriva direttamente dalle Brigate al-Qassam, ala militare di Hamas, citate da Al Jazeera. “Il nemico sta entrando in una guerra di logoramento che gli costerà un numero aggiuntivo di morti e prigionieri catturati”, hanno aggiunto. “Diciamo alla leadership nemica che Gaza non sarà un bersaglio facile per il vostro esercito”. 

Il veto degli Stati Uniti sulla risoluzione per la tregua a Gaza: le reazioni

Gli ultimi aggiornamenti dal Medio Oriente lasciano spazio alla diplomazia. Gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che chiedeva un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. La risoluzione, approvata dagli altri 14 membri, denunciava la situazione umanitaria a Gaza come “catastrofica” ed esortava Israele a rimuovere tutte le restrizioni sulla consegna degli aiuti ai 2,1 milioni di palestinesi che vivono nel territorio. Gli Stati Uniti sostengono che il testo non condannava a sufficienza Hamas, per questo la decisione sul veto.

Le reazioni non si sono fatte attendere. “Israele non ha il diritto di massacrare i palestinesi. Israele non ha il diritto di commettere un genocidio. Israele non ha il diritto di commettere una pulizia etnica”, ha detto l’ambasciatore palestinese all’Onu Ryad Mansour  al Consiglio di Sicurezza dopo il veto Usa alla risoluzione su Gaza. “Israele – ha sottolineato – non ha il diritto di affamare un popolo, e non ha il diritto di sfollare e spodestare una nazione”. Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente dell’Anp Abu Mazen, ha espresso in merito alla decisione degli Stati Uniti “profondo rammarico e sconcerto”.

Iran, atteso il voto sulla reintroduzione delle sanzioni per il programma nucleare

Cresce l’attesa per il voto cruciale presso il Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla possibile reintroduzione delle sanzioni internazionali contro l’Iran, a causa delle violazioni del suo programma nucleare. Dopo il ritiro degli Stati Uniti dal JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action) nel 2018, Teheran ha progressivamente superato i limiti dell’accordo. Alcuni Paesi membri spingono per una linea dura, l’Iran minaccia ritorsioni in caso di nuove misure punitive. 

Smotrich: “Annientamento totale a Gaza, mi offro come boia se serve”

Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha suscitato dure reazioni internazionali dopo aver invocato “l’annientamento totale a Gaza”, definendolo una “necessità esistenziale” per Israele. In un’intervista, ha rincarato la dose affermando: “Mi offro come boia, se serve”. Smotrich, esponente dell’estrema destra religiosa, ha spesso promosso posizioni intransigenti nei confronti dei palestinesi. Le sue dichiarazioni hanno riacceso negli ultimi giorni il dibattito sulla responsabilità politica e morale della leadership israeliana nel conflitto in corso.

Le parole del parroco di Gaza

“La situazione continua ad essere molto grave in tutta la Striscia di Gaza con i bombardamenti. Continua una situazione di guerra e continua la morte che già si è portata via decine di migliaia di persone: sono stati uccisi più di 18mila bambini e gli ostaggi ancora non hanno sperimentato il diritto di vivere in libertà, i feriti e gli ammalati non hanno ancora possibilità di cura perché all’ospedale manca tutto. Le armi hanno preso il sopravvento”. Queste le parole di padre Gabriel Romanelli, parroco di Gaza, in un videomessaggio fatto ascoltare in Duomo prima dell’inizio delle celebrazioni di San Gennaro.

Ti potrebbe interessare