GAZA CITY – Alla fine, l’ufficialità, è arrivata. Le azioni di Israele, a Gaza, sono un vero e proprio genocidio. A stabilirlo, questa volta, sono gli investigatori indipendenti delle Nazioni Unite. Dall’ottobre 2023, “con l’intento di distruggere i palestinesi” presenti sul territorio. “Siamo giunti alla conclusione che a Gaza si sta verificando un genocidio e che la responsabilità ricade sullo Stato di Israele”, ha dichiarato Navi Pillay, capo della Commissione d’inchiesta sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati. Mentre è iniziato l’attacco finale a Gaza City.
Botta e risposta tra Israele e Onu su Gaza.
Di fronte alle accuse dell’Onu, non si è fatta attendere la replica del ministro degli Esteri israliano Gideon Sa’ar. “Il rapporto”, ha ribadito il politico repostando su X il messaggio del suo Ministero, “si basa su falsità di Hamas, riciclate e ripetute. Queste invenzioni sono già state ampiamente smentite”. A sostenere invece la tesi della commissione, Antonio Guterres. Per il segretario generale delle Nazioni Unite “la distruzione di Gaza City e la massiccia uccisione di civili sono moralmente, politicamente e legalmente intollerabili”.
La situazione a Gaza, più di 100 morti in due giorni
A pagare il prezzo più grande resta la popolazione nella Striscia. In seguito all’entrata nel centro di Gaza City della 98/a divisione dell’Idf, sono stati registrati, nella sola giornata di ieri 16 settembre, 106 vittime. Un numero che questa mattina si è aggravato con l’aggiunta di altre 33 uccisioni, causate dal tentativo dell’esercito israeliano di conquistare il principale centro urbano palestinese. Il Ministero della Salute della Palestina, controllato da Hamas, ha inoltre fatto sapere che nella notte scorsa è stato bombardato un ospedale pediatrico.
Oggi ordine del giorno del Parlamento Ue su Gaza
Con l’offensiva terrestre israeliana a Gaza, “peggiorerà una situazione già disperata. Più morti, più distruzione e più sfollati”. Così ha commentato i recenti sviluppi nel teatro bellico del Medio Oriente Kaja Kallas, Alto rappresentante Ue per la Politica estera. La risposta europea, che verrà discussa in Parlamento a Bruxelles, potrebbe prevedere la sospensione delle concessioni commerciali e l’imposizione di sanzioni ai ministri estremisti e ai coloni violenti come deterrente. Con il rischio che cresca ancora di più l’isolamento diplomatico israeliano, ad eccezione del rapporto con gli Stati Uniti. Il primo ministro di Tel Aviv Benjamin Netanyahu ha infatti detto di essere stato invitato dal presidente americano Donald Trump a Washington per la fine di settembre.
Papa Leone XIV: “Rinnovo l’appello al cessate il fuoco a Gaza”
Nuovo appello per la pace anche da Papa Leone XIV. “Rinnovo l’appello al cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi, alla soluzione diplomatica dei negoziati, al rispetto integrale del diritto umanitario internazionale”. Alla fine dell’udienza generale di oggi 17 settembre il pontefice statunitense ha espresso “profonda vicinanza al popolo palestinese a Gaza, che continua a vivere nella paura e a sopravvivere in condizioni inaccettabili costretto con la forza a spostarsi, ancora una volta, dalle proprie terre”. Parole accolte dai fedeli in Piazza San Pietro con un applauso.