La casa di Giulia Cecchettin a Vigonovo circondata da fiori e pensieri. / Foto Ansa

"Giulia, perdonaci"La campagna delle celebritàcontro i femminicidi

Da Gassman a Meta e Cortellesi Sui social: "Educate i vostri figli"

VIGONOVO – L’amore vero non urla, non picchia, non uccide. È con le parole di Gino Cecchettin che Rosario Fiorello ha deciso di aprire la puntata di oggi, 20 novembre, di Viva Rai 2!. Un momento di raccoglimento e riflessione, quello all’interno dello spettacolo mattutino dello showman siciliano, che non è però il primo commento sulla vicenda che proviene dal mondo dello spettacolo. Artisti, atleti e celebrità chiedono una nuova e più profonda riflessione sul fenomeno del femminicidio. E con loro, l’ondata di reazione e denuncia di migliaia e migliaia di post sui social.

Così come la campionessa di nuoto Federica Pellegrini, che scrive su Instagram un post in cui si rivolge alla figlia che sta per nascere, affermando che la costringerà “a sentirsi LIBERA a ogni passo”, molte altre celebrità condividono il loro dolore per la morte di Giulia Cecchettin. Gli artisti uomini sono quelli che più mettono al centro il maschilismo tossico e la cultura patriarcale, come una parziale ma necessaria ammissione di colpa. 

Per Frankie Hi Nrg, storico rapper italiano, “basta pubblicare e mostrare foto in cui la vittima e l’assassino appaiono come innamorati. Basta normalizzare l’abnorme”. Piero Pelù, sopra una foto di Giulia, scrive di vergognarsi “di essere uomo”. Per Ermal Meta il problema riguarda tutto un insieme di atteggiamenti che sono alla base di una misoginia dilagante, anche sul web. Anche l’ex calciatore Claudio Marchisio è convinto che “il problema sono gli uomini”.

Altri, come Chiara Ferragni, hanno fatto proprie le parole della sorella di Giulia, Elena Cecchettin, che afferma che “non c’è un solo posto dove, come donna, puoi essere sicura, in Italia”. Con lei anche Paola Cortellesi, che rilancia il contenuto di denuncia ed emancipazione del suo ultimo film, C’è ancora domani. Laura Pausini, che non chiede di “proteggere tua figlia”, ma di “educare tuo figlio” così che la violenza sia estirpata nei comportamenti, prima che negli atti. Tra gli altri a unirsi al lutto e all’appello di r, anche Barbara D’Urso, Elodie, Mr. Rain, Noemi, ma anche Alba Parietti e Ambra Angiolini.   

Alberto Alessi

Sono nato 2751 anni dopo Roma, appassionato di giornalismo politico ed estero, nonché di giornalismo d'inchiesta investigativo. Aspiro a scrivere ma tenendo un occhio al mondo radiofonico e tele-giornalistico. Sogno vagamente di trovare una nuova dimensione per l'infotainment contemporaneo.