Covid-19, Roberto Sollai"Nessuno è immune al virusnemmeno gli sportivi"

Il medico dello sport a Lumsanews “Fate attività rispettando il decreto”

Nessuno è immune dal Coronavirus o, quanto meno, nessuna categoria lo è. Persone comuni, politici e ora anche atleti sono stati infettati dal virus che ci costringe a casa, a lavorare in smart working, o semplicemente a rimirar il soffitto della nostra stanza. Roberto Sollai, medico sportivo sardo, ha risposto alle domande di Lumsanews su quello che riguarda, nello specifico, il mondo dello sport.

“Tutti si possono ammalare di Covid-19, come anche di qualsiasi altra influenza stagionale, i calciatori non ne sono esenti. È chiaro, però, che per quanto concerne questa pandemia si debba stare più attenti, perché è decisamente più molesta di qualsiasi altro raffreddore”, ha detto ai nostri microfoni.

Devono essere usate accortezze maggiori rispetto alle persone comuni?

“Nì, nel senso che nel mondo dello sport le accortezze devono essere maggiori soprattutto nelle attività di squadra, come può essere, appunto, il calcio, il basket, la pallavolo. In questi sport è chiaro che le persone stiano molto più a contatto rispetto a chi fa sci o atletica leggera. Nel mondo del calcio, nello specifico, ogni giocatore dovrà svolgere un’attività singola se colpito dal virus, quindi a distanza. Non si possono fare sedute tecnico-tattiche, ma solo atletiche”.

C’è il rischio che Daniele Rugani, il giocatore della Juventus trovato positivo al Coronavirus, abbia contagiato i suoi colleghi bianconeri e, volendo, anche quelli dell’Inter, nonostante sia asintomatico?

“Dobbiamo considerare innanzitutto che si parla di atleti giovani, allenati fisicamente e non solo: anche il loro sistema immunitario è molto più adatto a fronteggiare un qualsiasi tipo di influenza rispetto a quello di una persona normale. Rugani, probabilmente, è stato esposto più di altri al virus e presumibilmente veniva già da un’influenza e quindi aveva di per sé un deficit immunitario”.

Il decreto del presidente Giuseppe Conte ha chiuso le palestre, limitando quanto più le uscite: come può una persona allenarsi? O, semplicemente, non impazzire chiusa dentro casa?

“Lo sport, è inutile negarlo, è una valvola di sfogo e anche uno svago: si può uscire per passeggiare purché si rimanga nell’isolato, nel circondario, quindi non è un problema andare a correre, purché non si vada dall’altra parte della città. I problemi ce li hanno gli sportivi dell’atletica, che con questo blocco hanno veramente delle restrizioni nell’allenarsi. In ogni caso, ricordiamoci che il movimento è vita, ma che soprattutto facilita il sistema immunitario e quindi potrebbe mettere alla porta il Coronavirus. Il mio consiglio è: fate sport, rispettando quello che dice il decreto, ovviamente”.

Roberto Sollai, medico dello sport

Federica Pozzi

Federica Pozzi, nata a Roma il 12 febbraio 1994. Diplomata al liceo classico e laureata all’Università degli studi di Roma “La Sapienza” in Lettere moderne (laurea triennale) e in Editoria e scrittura (laurea specialistica). Appassionata di giornalismo, soprattutto di politica interna, esteri e calcio.