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Grecia, Tsipras vince ancora. Oggi il nuovo governo con i nazionalisti

di Anna Bigano21 Settembre 2015
21 Settembre 2015

Tsipras-elezioni-GreciaLo Tsipras bis sarà pronto presto, prestissimo. L’ha assicurato ieri, subito dopo l’annuncio della vittoria, il leader di Syriza, che esce dalle elezioni forte di uno straordinario 35%: un risultato impensabile, per i sondaggisti, fino a pochi giorni fa, e pazienza se per ottenere la maggioranza necessaria di 155 seggi il suo partito dovrà allearsi con la destra di Anel. Ad Alexis Tsipras i greci hanno perdonato le esitazioni, la retromarcia in tema di austerità fatta dopo le promesse altisonanti grazie a cui era diventato premier in gennaio, i patti durissimi con i creditori di Bruxelles. Gli hanno riconosciuto, invece, di essersi sempre battuto – per quanto possibile nella sua posizione di svantaggio – per negoziare il pagamento del debito e ottenere un ammorbidimento del rigore imposto al Paese.
Il nuovo esecutivo potrebbe essere presentato già stasera, dopo il giuramento del premier: «Questo è un mandato di quattro anni, la nostra è una vittoria del popolo», ha detto ieri Tsipras, quando ormai lo spoglio delle schede gli assegnava la vittoria. Il suo sarà «un governo di lotta», pronto a «dare battaglia per difendere i diritti del popolo». A macchiare la seconda vittoria del leader greco sono due fattori: il trionfo dell’astensionismo – oltre il 46% degli aventi diritto ha disertato le urne – e l’ottima performance dei neonazisti di Alba Dorata, terzi, con quasi il 7% e 17 seggi, dopo Syriza e i conservatori di Nea Dimokratia (che con il 28% si aggiudicano 75 seggi). Ad entrare in parlamento saranno anche i socialisti del Pasok alleati al partito di sinistra Dimar, che hanno preso il 6,28%, i comunisti del Kke con il 5,55%, il partito di centro sinistra To Potami (4,09%), Anel (3,69%) e l’Unione Centrista (3,43%). Non ce l’ha fatta, in compenso, il partito Unione Popolare dei “ribelli” di Syriza, il cui 2,86% è al di sotto della soglia di sbarramento del 3% e che ora è fuori dai giochi, lasciando campo libero al partito di maggioranza.
Oggi, prima del giuramento, Tsipras incontrerà i dirigenti del suo partito, poi ha in agenda un colloquio con il leader di Anel Panos Kammenos. Dopo i festeggiamenti, per la coalizione di governo si prospetta una fase insidiosa, nel momento in cui c’è da attuare il terzo piano di salvataggio, mettendo in campo una serie di riforme dolorose (prima di tutte quella delle pensioni) e ricapitalizzando le banche prima della fine dell’anno. Per Atene saranno mesi complicati, ma per l’Europa, concordano tutti i commentatori politici, la vittoria di Syriza è un’ottima notizia: perché significa che, nonostante la crisi economica e sociale che sta attraversando, la Grecia ha scelto un leader che combatterà per mantenerla dentro l’Unione, anziché per farla uscire.

Anna Bigano

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