epa07512401 People inspect the damage after overnight shelling on the southern district of Abu Salim, Tripoli, Libya, 17 April 2019. According to media reports, four people were killed and dozens injured in shelling in the Abu Salim district of Tripoli. Forces loyal to Commander of the Libyan National Army (LNA) Khalifa Haftar are engaged in a military operation since early April to take control of the Libyan capital Tripoli. EPA/STRINGER

Haftar colpisce TripoliDue razzi nella zonadell'ambasciata italiana

Almeno 3 le vittime, 4 i feriti La Farnesina: "Attacco indiscriminato"

Le bombe di Haftar a pochi passi dall’ambasciata italiana a Tripoli. Questa notte, il capo dell’esercito della Cirenaica, da anni in guerra con il governo libico ufficialmente riconosciuto di Fayez Al-Sarraj, ha lanciato un attacco nella capitale del Paese, attacco che ha causato almeno tre morti e quattro feriti. Tra le vittime ci sono due agenti della sicurezza appartenenti al Ministero dell’Interno. Secondo i media locali, due razzi si sono abbattuti ieri sera nella zona di Zawiyat al-Dahmani, dove si trovano le sedi della radio, del Ministero degli Esteri, l’hôtel Al Mahary, l’ambasciata della Turchia e la residenza dell’ambasciatore d’Italia, Giuseppe Buccino Grimaldi.

Il Ministero degli Esteri italiano ha immediatamente condannato con una nota l’azione di Haftar: “Questi attacchi indiscriminati sono totalmente inaccettabili e denotano disprezzo per le norme del diritto internazionale e per la vita umana”.

Un colpo di mano che rientra appieno nella strategia che il generale della Cirenaica ha messo in piedi nelle ultime settimane, con un’offensiva che è tornata a essere più convinta, dopo la breve pausa dettata dalla situazione internazionale legata coronavirus. Haftar, a fine aprile, si è autoproclamato leader della Libia, dichiarando di aver ricevuto il mandato popolare, potendo contare sull’appoggio economico e militare sempre più importante di Egitto e Emirati Arabi.

Ma l’attacco ha anche l’odore di un avvertimento nei confronti di due player molto attivi nella vicenda libica, come Turchia e Italia. Il presidente turco Erdogan è da mesi in prima linea contro Haftar e soltanto pochi giorni fa ha minacciato un intervento militare per ristabilire l’ordine nell’area. L’Italia gioca una partita diversa, impegnata a garantire il dialogo tra le parti, mantenendo i contatti con entrambi gli schieramenti, con l’intento di conservare un ruolo decisivo nel Paese. Roma è stata tra le poche cancellerie, che ufficialmente appoggiano Al-Sarraj, a provare ad avere un dialogo con Haftar. Adesso però la situazione è in caduta libera e dalla Cirenaica vogliono far sapere che una posizione ambigua, come quella italiana, non è più gradita.

Flavio Russo

1991. Liceo classico e università umanistiche. Curioso di tutto e quindi giornalista. Sono nato lo stesso giorno di Andrea Pazienza, mio padre spirituale. Napoletano, incredibilmente amo la musica, il mare, la pizza e Maradona.