Il business illegaledella mafia albanesee nigeriana in Europa

Oltre 40 bande albanesi in Europa Prime nello sfruttamento delle donne

Tra le principali organizzazioni criminali attive in Europa nella tratta di esseri umani, spiccano per capillarità, strutturazione e per intrecci con le cosche degli Stati europei quella albanese e nigeriana, due realtà diverse ma legate dallo stesso business: lucrare sulla disperazione dei più deboli.

Mafia albanese

La criminalità albanese è tra le più complesse e articolate nello scenario della criminalità straniera in Italia e in Europa. Il suo settore di interesse prevalente è quello del traffico di sostanze stupefacenti, sebbene risulti attiva anche nel traffico di armi, nonché nella tratta di esseri umani e nello sfruttamento della prostituzione, per cui è riuscita a a garantirsi in Europa un ruolo primario. Esistono oltre 40 bande albanesi che operano in tutta Europa, dal Belgio alla Spagna, dalla Grecia alla Francia fino all’Inghilterra. La mafia albanese ha stabilito reti di trafficanti in tutto il Nord Africa, dal Marocco alla Libia, e nei Balcani, controllando le rotte migratorie e i campi di transito. Negli ultimi anni alcuni nuclei si sono spinti nel nord della Francia e da questo è derivato l’aumento del numero di piccole imbarcazioni che hanno attraversato la Manica dal 2018.

Operando a stretto contatto con le organizzazioni mafiose italiane, gli albanesi, secondo un recente studio di diversi operatori francesi del settore, avrebbero corrotto migliaia di dipendenti pubblici usandoli come filtro per quanto riguarda la qualità dei documenti falsi e il loro rilascio. Basta leggere una relazione della Dia di qualche tempo fa per rendersi conto della portata del fenomeno: “Gli albanesi padroneggiano in maniera esclusiva la rotta balcanica verso l’Italia”. Difficile riesca a muoversi un’imbarcazione senza il loro assenso. E così ogni movimento illecito diventa fonte di guadagno: armi, stupefacenti, ma anche traffico di migranti. 

Mafia nigeriana

Le mafie nigeriane sono molto affermate nel panorama europeo, in particolare cooperano regolarmente con le cosche locali dei vari Stati membri nelle varie attività di sfruttamento di esseri umani, soprattutto sessuale. Le statistiche europee confermano che un numero crescente di donne nigeriane si sta insediando nei vari Stati membri dell’Unione europea, la maggior parte delle quali sono costrette a prostituirsi. 

Molte di queste donne sono giovanissime, hanno ricevuto un’istruzione scarsa e spesso sono in stato di estrema povertà o abbandonate senza una famiglia. Finiscono così soggiogate alle maman, donne che le sfruttano per conto delle organizzazioni criminali e che le ingannano con la promessa di un futuro migliore in Europa fatto di grandi guadagni e opportunità lavorative. Una volta arrivate sul suolo europeo però nella maggior parte dei casi saranno costrette a prostituirsi. Nel triennio 2018-2019-2020, oltre trentamila donne nigeriane, molte delle quali minorenni, sono arrivate in Italia attraverso il Mar Mediterraneo per questo scopo. L’ONU stima che circa l′80% di queste sia vittima della tratta di esseri umani o sia a forte rischio di diventarlo. Le nuove mafie nigeriane oggi sono diventate più professionali e meno visibili.

L’educatrice sociale Costanza Filippone ci racconta meglio il fenomeno: “I capi principali delle organizzazioni criminali nigeriane responsabili dello sfruttamento sessuale sono delle donne che vengono chiamate maman. Queste a loro volta reclutano degli sponsors, solitamente ex prostitute, che non fanno altro che convincere le ragazze a partire dalla Nigeria verso l’Europa con l’inganno, affermando loro come in questi paesi ci siano più possibilità lavorative o di studio. La cosa peggiore è che spesso questi sponsor fanno parte della famiglia della ragazza o sono amici di famiglia. Numerose donne partono poiché si sentono in dovere di assicurare alla propria famiglia un futuro migliore, mentre altre sono semplicemente in cerca di fortuna. Una volta che arrivano in Italia o in Europa però sono vincolate strettamente a queste maman, innanzitutto perché sono debitrici loro per il viaggio”. 

Costanza Filippone racconta di una pratica poco conosciuta in Occidente ma molto vincolante per le ragazze costrette a partire: “Spesso prima di partire vengono sottoposte a dei rituali Voodoo in cui sono presenti anche i familiari. Questi rituali le vincolano alla persona che le sta aiutando e interrompere il legame significherebbe appunto offendere la maman e nei casi più drastici andare incontro alla morte. Quindi accade molto spesso che queste donne evitano di chiedere aiuto perché hanno paura di incappare in conseguenze non solo economiche ma anche religiose e culturali”. 

 

 

Sofia Zuppa

Nata ad Arezzo, città natale di Petrarca e Vasari, sono migrata nella dotta, la rossa e la grassa Bologna, città dai contorni caldi che mi ha amabilmente cresciuta. Infine sono piombata nell'antica ed eterna Roma. Un viaggio sempre intessuto dall'amore per lo studio e per il giornalismo, una passione che spero un giorno possa portarmi ancora più lontano...