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HomeSport Il Covid mette all’angolo la Premier League: focolai per Manchester United e Tottenham

Focolaio in Premier League
42 positivi in una settimana
Omicron ferma anche gli Usa

Rinviata Brentford-Manchester United

la variante colpisce football e basket

di Gabriele Crispo14 Dicembre 2021
14 Dicembre 2021

epa09618556 Manchester United players look after their goalkeeper David De Gea who lies on the ground whilst Arsenal's Emile Smith Rowe scored the opening goal goal during the English Premier League soccer match between Manchester United and Arsenal FC in Manchester, Britain, 02 December 2021. EPA/PETER POWELL EDITORIAL USE ONLY. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images, no video emulation. No use in betting, games or single club/league/player publications

Il Covid ferma il calcio britannico. Nell’ultima settimana in Premier League 42, tra giocatori e membri degli staff tecnici, sono risultati positivi al virus. Rinviata la partita tra Brentford e Manchester United a causa dell’emergere di un focolaio nello spogliatoio ospite. I Red Devils hanno chiuso il centro d’allenamento di Carrington, per consentire la sanificazione degli ambienti al chiuso, e minimizzare il rischio di altri contagi.

Per il momento – ha fatto sapere il club con una nota diffusa ieri in tarda serata – solo un “piccolo numero” di tesserati è risultato positivo ai test antigenici di routine effettuati domenica, dopo la vittoria nell’ultimo turno di campionato in casa del Norwich.
La settimana scorsa il Tottenham, a causa di 13 tesserati positivi, rinviava due partite di fila, quella di Conference League contro il Rennes e quella di campionato a Brighton. Preoccupazione anche per Leicester, Norwich, Brighton e Aston Villa, che ieri ha confermato diversi casi nella squadra. I nuovi contagi nel campionato inglese,  nonostante i rigidi protocolli, hanno subito un brusco rialzo, in linea con quanto sta accadendo nel Regno Unito. Due positivi anche nello staff spagnolo del Valencia.

Un focolaio pure nella National Basketball Association (NBA) americana. Rinviate le partite contro i Detroit Pistons e i Toronto Raptors dei Chicago Bulls, che registrano dieci positivi. Intanto anche trentasette giocatori della National Football League (Nfl) sono stati contagiati dal virus. È il numero più alto di casi giornalieri nella lega dall’inizio della pandemia. Tra i giocatori Jalen Ramsey e Tyler Higbee dei Los Angeles Rams, Phillip Lindsay dei Miami Dolphins, Cedrick Wilson dei Dallas Cowboys e Josh Gordon dei Kansas City Chiefs. Positivo alla variante Omicron un dipendente del team di Washington: è il primo caso in campionato. A partire dal 17 novembre oltre il 94% dei giocatori della Nfl è stato vaccinato, così come quasi il 100% dello staff della lega.

Contagiata infine la vincitrice dell’US Open 2021 Emma Raducanu, 19enne tennista britannica con cittadinanza canadese, costretta a rinunciare al torneo in programma questa settimana ad Abu Dhabi.

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