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HomeSpettacoli Il Covid piega i cinema, l’Ue pensa a un sostegno: 5 milioni per le sale

Il Covid piega i cinema
L'Ue pensa a un sostegno
di 5 milioni per le sale

L'annuncio del commissario Breton

"Serve un'iniezione di liquidità"

di Flavio Russo05 Maggio 2020
05 Maggio 2020

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L’Unione Europea studia un piano per sostenere la crisi della distribuzione cinematografica, uno dei comparti economici che soffrono di più il distanziamento dettato dall’emergenza Covid. ”Abbiamo pensato a 5 milioni di euro in supporto ai cinema”, ha annunciato ieri il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, durante un’audizione alla commissione Cultura del Parlamento Europeo. “Le sale cinematografiche registrano entrate pari a zero, come i festival musicali – ha aggiunto Breton -. Dobbiamo inoltre discutere con gli stati membri un’iniezione diretta di liquidità per sostenerli”.

In questo periodo è aumentato il ricorso alla visione di film in streaming attraverso le piattaforme online e gli eurodeputati hanno lamentato un mercato digitale ancora iniquo, con una posizione dominante dei giganti del web a discapito dei media audiovisivi. Una tendenza che ha spinto il Parlamento Europeo a preparare un progetto con nuove direttive sul settore audiovisivo, che sarà pubblicato il prossimo luglio. Si tratta di una ripensamento necessario delle normative, per un mercato che negli ultimi anni si è completamente rivoluzionato. Soltanto nelle ultime settimane, in Italia, abbiamo assistito all’arrivo di “Disney+”, la piattaforma di streaming del gigante dell’intrattenimento americano e all’ingresso di Netflix in Anica, l’associazione nazionale delle industrie cinematografiche dell’audiovisivo. La stessa Netflix che ha annunciato l’apertura di una sede a Roma, che, indiscrezioni delle ultime ore, dicono potrebbe sorgere in uno storico villino a due passi da Via Veneto.

Si tratta a tutti gli effetti di un ampliamento degli affari dei colossi dello streaming americano che rischia di diventare una vera e propria colonizzazione nei confronti dell’Europa, per questo il commissario Breton ha invocato anche “una cooperazione transfrontaliera più strutturata per incentivare e sostenere la produzione audiovisiva, un mercato digitale più equo rispetto alla posizione dominante attuale delle piattaforme web”.

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