Iran, il presidente Rohani non esclude un incontro con Obama al termine del vertice Onu a New York.

downloadSembrano parole distensive quelle del nuovo presidente iraniano Hassan Rohani. Durante un’intervista alla Nbc, il leader ha commentato la situazione internazionale, soffermandosi sulla Siria e sugli Stati Uniti: “ Il mondo è cambiato. La politica internazionale non è più una somma di zeri come nella Guerra Fredda, ma un’arena multidimensionale, dove cooperazione e concorrenza accadono contemporaneamente. Passata l’epoca dei bagni di sangue – ha proseguito Rohani – dai leader mondiali ci si aspetta che trasformino minacce in opportunità”.
Stati Uniti. Colpiscono le parole di apertura nei confronti di Barack Obama, con cui Rohani non esclude un incontro al termine dell’Assemblea Generale dell’Onu, affermando che in politica tutto è possibile, e spronando  gli Usa ad aprirsi al cambiamento avvenuto ai vertici del suo paese: “Chiedo agli Stati Uniti di approfittare del mandato per un prudente coinvolgimento che mi ha dato il mio popolo e di rispondere sinceramente agli sforzi del mio governo di impegnarsi in un dialogo costruttivo”. Obama, attraverso le parole del suo portavoce, Jay Carney, si dice pronto al dialogo, ma dopo le parole “devono venire i fatti”.
Siria. Già nella giornata di ieri, dalle colonne del Washington Post, Rohani si era proposto come mediatore nel dialogo in Siria fra il regime di Assad e i ribelli, affermando che il suo paese è pronto a “fornire un contributo per facilitare il dialogo tra il governo siriano e l’opposizione”. Parole ascoltate dagli Usa, ma con cautela, vista la convinzione della Casa Bianca che armi e soldati al regime di Damasco arrivino anche da Teheran.
Medioriente. Nell’intervista alla Nbc trova spazio anche un commento su Israele: “Non vogliamo la guerra con nessun paese. Vogliamo la pace e l’amicizia tra i Paesi di tutta l’area”. E alla domanda del giornalista sulla negazione dell’Olocausto risponde: “Non sono uno storico, sono un politico… Ciò che per noi è importante è che i Paesi della regione si avvicinino gli uni agli altri!”. Rohani aggiunge anche che il suo Stato non svilupperà o cercherà  armi di distruzione di massa, comprese quelle nucleari. Secca la risposta dello Stato Ebraico: “Finché non saranno applicati tutti questi passi: una reale sospensione del programma nucleare soltanto fermando tutte le attività di arricchimento dell’uranio, consegnando tutto l’uranio arricchito, smantellando la struttura di Qom e chiudendo la filiera di plutonio,  la comunità internazionale deve aumentare le pressioni sull’Iran” ha commentato l’ufficio di Netanyahu.

Francesca Ascoli