HomePolitica Italia e Cina percorrono la Via della Seta
C’è l’intesa su infrastrutture ed energia

Italia sulla Via della seta
Accordo con la Cina
su infrastrutture ed energia

Salvini: "Ok, ma non sia colonizzazione"

La tecnologia 5G resta fuori dall'intesa

di Massimiliano Cassano12 Marzo 2019
12 Marzo 2019

La Cina dà “il benvenuto alla partecipazione dell’Italia alla Belt and Road Initiative”. Lu Kang, portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, ha commentato così la scelta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di aderire a quella che è stata ribattezzata “la nuova Via della seta”, che – secondo gli asiatici – porterà benefici “alle comunità imprenditoriali di entrambe le parti”.

“Nessuna regola commerciale ed economica verrà cambiata”, ha dichiarato il ministro dell’Economia Giovanni Tria. “Non si tratta di un accordo – ha precisato ma di un Memorandum of understanding”. Memorandum che verrà firmato durante la prossima visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping, prevista per il 21 marzo, e che contiene un pacchetto di investimenti in vari settori da indirizzare verso il nostro paese: dalle infrastrutture all’energia, passando per i trasporti e la green economy”.

Il vicepremier Matteo Salvini ha accolto con cautela la notizia. “Se si tratta di aiutare le imprese italiane ad investire all’estero – ha dichiarato – allora siamo disponibili a ragionare con chiunque. Se si tratta di colonizzare l’Italia e le sue imprese da parte di potenze straniere, no”. Il riferimento è alla questione telecomunicazioni, che ha portato allo scontro tra gli Stati Uniti e il colosso cinese Huawei.

“Il memorandum tra Italia e Cina non comprende alcun accordo inerente la tecnologia del 5G”, rassicurano dal ministero dello Sviluppo economico. “Il Ministro Di Maio – si legge in una nota – sta facendo verificare l’assenza di vulnerabilità di prodotti, apparati e sistemi destinati ad essere utilizzati per il funzionamento di reti, servizi e infrastrutture strategiche”.

Non si è fatto attendere il monito dell’Ue. “Nessuno stato singolo può raggiungere i suoi obiettivi con la Cina senza una piena unità”, si legge nel documento che sarà approvato oggi a Strasburgo. Nessun riferimento esplicito all’Italia, ma un invito a non rompere il fronte comune europeo per fare il gioco dei cinesi, che preferiscono trattare coi singoli stati.

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