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Juventus, ventinovesimo scudetto. Gran festa per le strade di Torino

di Marco Stiletti06 Maggio 2013
06 Maggio 2013

Bastava solo un punto. Un pari, un semplice 0 a 0. La vecchia Signora, però, ha vinto anche in uno dei giorni più importanti della sua storia. Il rigore di Vidal ha consegnato ai bianconeri la 26esima vittoria in campionato. La vittoria vale il 29esimo scudetto, anche se il secondo consecutivo dell’era Conte. Per il popolo bianconero, per la società, per il tecnico e i giocatori sono 31. Un’idea del numero diverso di scudetti da quelli portati a conteggio dalla Lega  l’anno scorso c’è statio lo scontro tra Edoardo Agnelli, presidente della Juventus, e i vertici della Lega.

La festa. Erano 30mila ieri allo Juventus Stadium. Caroselli e festa fino all’alba. Bandierine bianconere che sventolavano. La coreografia era da urlo con striscioni che accennavano alla vittoria bianconera come quello di “Lunga vita al nemico, affinché possa assistere alla nostra vittoria”. Poi “I campioni dell’Italia siamo noi”. Ieri non c’è stato tempo neanche per il giro di campo della squadra, stoppata dall’invasione di una parte della curva Scirea. La festa, poi, è continuata prima negli spogliatoi tra gavettoni, tuffate nelle mini piscine e fiumi di champagne. Poi la rientrata in campo dei giocatori e di Antonio Conte, indossando una maglia celebrativa su cui c’era scritto “oltre la vittoria”. Dopo la celebrazione in campo, i giocatori sono saliti poi sul pulman scoperto per andare in giro per la città. Migliaiai di tifosi con bandiere e striscioni hanno invaso le vie del centro, scandendo semplici parole: «Juve, Juve, Juve».

Secondo successo targato Conte. Il futuro di Antonio Conte conla Juventus è ancora tutto da scrivere. A fine partita, oltre ad essere entusiasta per la vittoria finale della sua squadra, il tecnico leccese ha parlato anche dei progetti futuri. «Quello che dice De Coubertin- ha affermato Conte- non mi interessa, non vendo fumo. Voglio vincere. Lavoro per quello. Ora il mio obiettivo è quello di alzare al cielola Champions. Mi piacerebbe farlo conla Juventus». Un secondo successo consecutivo per Conte che ha elogiato il suo gruppo: «in questi due anni abbiamo bruciato le tappe, se dopo due scudetti il prossimo anno non dovessimo vincere, sarebbe un problema, un fallimento. Io non voglio che accada. In Europa siamo arrivati tra le prime otto, uscendo contro una squadra di fronte alla quale c’era solo da togliersi il cappello».

Undici anni fa. Sul bus scoperto oltre all’immancabile scritta 31, c’era anche Bonucci che esponeva uno striscione: «5 maggio 2002, godo ancora». Una storia, questa del 5 maggio, che è ritornata ieri in versione diversa. Nel 2002la Juventus vinse a sorpresa battendo l’Udinese 1 a 0 superando l’Inter di Ronaldo e Cuper in testa alla classifica all’ultima giornata, mentre in questa stagionela Juve ha dominato dall’inizio alla fine. Sempre in testa, senza mai mollare. Unica volta che ha rischiato di perdere il primato è stato a Novembre 2012 quando l’Inter con i gol di Milito e Palacio espugnarono lo Juventus Stadium. Dopo la ripresa da quella sconfitta, ecco la vittoria finale. La vittoria numero ventinove che precede la vittoria per la terza stella che dovrebbe arrivare la prossima stagione.

di Marco Stiletti

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