Alexander Ben Zvi, ambasciatore israeliano in Russia | Foto: Council.gov.ru, CC BY 4.0 , via Wikimedia Commons

Ambasciatore Israele in Russia: "Fermati da Hamasnegoziati sugli ostaggi"

Parolin: "Liberazione è punto chiave" Usa: "Stop a violenze contro civili"

TEL AVIV – Non esiste alcun negoziato con Hamas per liberare gli ostaggi. È quanto ha detto l’ambasciatore israeliano in Russia, Alexander Ben Zvi, in un’intervista alla televisione Rossiya-24. L’organizzazione paramilitare palestinese li avrebbe “interrotti di sua iniziativa”, secondo il diplomatico. Ben Zvi ha spiegato che nonostante le richieste, “Hamas non ha mai nemmeno presentato una lista di chi è nelle loro mani, in che condizioni siano, se sono vivi o no, se sono feriti, che cosa sta succedendo là. Quindi avere un qualsiasi tipo di negoziato senza sapere, è molto difficile”.

La notizia giunge dopo che oggi, 17 novembre, il cardinale segretario di Stato della Santa Sede, ospite a “Sky Tg24 Live in Genova”, ha ribadito l’appello di Papa Francesco a liberare gli ostaggi, come “punto cruciale per risolvere la situazione”. Parolin ha anche sottolineato che “il principio fondamentale del diritto umanitario internazionale è che ci sono alcuni luoghi che, anche in caso di guerra, debbono essere salvaguardati: prima di tutto gli ospedali”. Il cardinale ha aggiunto che gli operatori sanitari non devono essere ostacolati e nessuno deve usare o colpire questi posti.

Netanyahu ha ammesso di non riuscire a ridurre le vittime civili palestinesi. Il premier israeliano ha dichiarato, in un’intervista alla Cbs, che Israele si sta impegnando in ogni modo possibile per tenere i civili lontani dal conflitto, anche “lanciando volantini per avvertirli di fuggire”, ma che finora il tentativo è andato a vuoto. Ha poi accusato Hamas per gli sforzi “infruttuosi” di ridurre al minimo le morti civili a Gaza. Nel frattempo, il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha chiesto a Israele di adottare misure urgenti per terminare la violenza dei coloni israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania. L’appello è stato lanciato durante una conversazione telefonica con Benny Gantz, un leader dell’opposizione israeliana appartenente al gabinetto di guerra del primo ministro israeliano Netanyahu.