WASHINGTON – Nelle ultime ore un doppio scandalo ha travolto l’Nba, la più grande lega cestistica mondiale. Nella mattinata di giovedì 23 ottobre, infatti, l’Fbi ha messo in manette la guardia dei Miami Heat Terry Rozier e l’allenatore dei Portland Trail Blazers Chauncey Billups. Nonostante i due arresti possano sembrare collegati, si tratta di due inchieste differenti, portate avanti dai federali per sgominare da un lato un giro di scommesse illegali e dall’altro un sistema di partite di poker truccate. Coinvolto collateralmente anche l’ex giocatore e assistente dei Cleveland Cavaliers Damon Jones, accusato di aver passato informazioni riservate su partite dell’Nba a soggetti che le hanno poi utilizzate per piazzare scommesse “pilotate”. “Un’operazione storica, partita anni fa e che ha coinvolto enti diversi in 11 stati – dice in una conferenza stampa a New York il direttore del Fbi Kash Patel – con attualmente più di 30 persone arrestate”.
Il caso di “Scary” Terry e le scommesse pilotate
“Scary” Terry, a Orlando con la squadra per il match contro i Magic, è stato arrestato poche ore dopo il rientro in hotel. Ora, pagata la cauzione con la garanzia della sua villa in Florida dal valore di 6 milioni, è in libertà vigilata. Il giocatore di Youngstown era stato segnalato dai bookmaker per diverse scommesse sospette nella partita contro i Pelicans del 23 marzo 2023, quando indossava la maglia degli Charlotte Hornets. Una gara finita presto per Rozier, che aveva visto il parquet per soli 10 minuti a causa di quello lamentava essere un “problema al piede”.
Billups, il poker truccato e le famiglie mafiose newyorkesi
L’inchiesta dei federali sull’Hall of famer Billups, invece, risulta più contorta. L’operazione, chiamata “Royal Flush”, sarebbe partita addirittura nel 2019 per seguire un giro di partite truccate di poker in cui erano coinvolti numerosi atleti. La ricostruzione dell’Fbi sembra un film hollywoodiano: le grandi famiglie mafiose newyorkesi Gambino, Bonanni e Genovese avrebbero organizzato negli anni partite da New York a Las Vegas che, grazie al coinvolgimento di grandi nomi come quelli di Billups e Jones, attiravano ricchi giocatori ed ex sportivi. Le vittime delle truffe, definite “pesci” negli atti dell’indagine, venivano ripuliti tramite un sofisticato sistema: i tavoli da gioco erano truccati con telecamere in grado di leggere le carte, inoltre ai giocatori “truffaldini” venivano fornite lenti a contatto o occhiali in grado di individuare le carte segnate. Altre telecamere erano invece nascoste nei portacarte per monitorare le mani in tempo reale. Un sistema molto elaborato e all’avanguardia che avrebbe portato, secondo le stime dei federali, a un guadagno superiore ai 7 milioni.
Le informazioni su LeBron James diffuse dall’ex giocatore Damon Jones
Da chiarire la posizione di Damon Jones che il 9 febbraio 2023, prima di una partita tra i Lakers e i Bucks, avrebbe fornito informazioni riguardo le condizioni fisiche della superstar gialloviola LeBron James. L’ex giocatore avrebbe notificato agli scommettitori l’assenza del “Re” per via di un problema alla caviglia, consigliando quindi di puntare sulla vittoria di Milwaukee. Sembrerebbe che LeBron non fosse a conoscenza del profittevole business di Jones che, nella stagione 2022/23, lavorava proprio al fianco del nativo di Akron nei workout pre-partita, allenamenti preliminari dove si valutano le condizioni fisiche della squadra e si decide sulla disponibilità dei singoli giocatori.
Procuratore Usa: “I grandi gruppi di scommesse legali sono parte lesa”
“La Nba, che ha già allontanato Rozier e Billups dai rispettivi team, ha cooperato con noi” ha dichiarato il procuratore statunitense Joseph Nocella Jr. che, in conferenza stampa, ha anche sottolineato come in questa operazione i grandi gruppi di scommesse sarebbero solo la parte lesa. Insomma, una situazione scivolosa che il commissioner Nba Adam Silver dovrà vigilare attentamente nel corso della stagione.


