Le romane non vincono piùla crisi di Roma e Laziofa infuriare le tifoserie

Turno di gioco sottotono per le squadre Già mercoledì l'occasione del rilancio

Nove punti in quattro partite. Una media che farebbe invidia a tutte le squadre di alta classifica. Una marcia da Champions League. Peccato che sia il bottino di due squadre, Lazio e Roma, in crisi di gioco e risultati.

I rocamboleschi pareggi di sabato sono solo l’ultima beffa per le compagini capitoline, che non sanno più vincere: dall’11 novembre la squadra di Eusebio Di Francesco ha ottenuto solo una volta i tre punti (4 -1 contro la Sampdoria), poi tutti pareggi (2-2 contro Inter e Cagliari) e sconfitte (l’1-0 dell’Udinese e il 2-0 contro il Real Madrid in Champions). Solo cinque punti in Serie A, uno in più dei biancocelesti di Simone Inzaghi che hanno pareggiato con Sassuolo, Milan, Chievo e Sampdoria (più la sconfitta per 2-0 in Europa contro l’Apollon).

Risultati deludenti per due squadre che in estate sognavano in grande. La Roma, nonostante le cessioni importanti, si dichiarava pronta a contendere il titolo alla Juventus. Dopo quindici giornate però il primo posto è lontano 22 punti. Se il tricolore appare un miraggio, la corsa Champions non è ancora compromessa: la Roma, settima a 21 punti, è a sole cinque lunghezze dal Milan quarto.

A meno uno dalla squadra meneghina c’è invece la Lazio. Anche a Formello però l’aria è pesante: dopo la beffa dello scorso anno, con il quarto posto perso all’ultima giornata, Lotito era riuscito a trattenere tutti i big per sfatare la maledizione Champions. Ma proprio i big, Milinkovic-Savic (violentemente contestato con uno striscione razzista) e Luis Alberto in primis, sono quelli che più hanno deluso.

Mercoledì la Roma e giovedì la Lazio avranno possibilità di rilancio con le gare europee, anche se le partite sono inutili ai fini del passaggio del turno (entrambe le squadre sono qualificate come seconde). Una vittoria però può far bene all’umore, in vista delle sfide del fine settimana contro Genoa e Atalanta.

Federico Marconi

Roma, 1993. Dopo la maturità scientifica abbandona i numeri per passare alle lettere: prima di approdare alla Lumsa studia storia contemporanea a La Sapienza e giornalismo alla Fondazione Basso. Ha prodotto un web-doc per ilfattoquotidiano.it e collabora con L’Espresso