NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:02 del 5 novembre 2025

HomeCronaca “Leggete le etichette e comprate vintage”. I consigli di Mallia, stylist, per combattere il fast fashion

“Consiglio ai consumatori?
Leggere le etichette interne
Comprate vintage e italiano”

Sara Mallia, personal stylist

“Non cedete ai trend del momento”

di Sofia Silveri22 Ottobre 2025
22 Ottobre 2025
consigli

Sara Mallia, personal stylist

Il fast fashion domina il mercato, ma esistono delle alternative di maggiore qualità e sostenibilità. Le spiega a Lumsanews Sara Mallia, personal stylist e founder di un negozio che vende solo scarpe artigianali italiane.  

In qualità di esperta di moda e personal stylist, dove sceglie e consiglia di comprare capi di abbigliamento e perché?

“Consiglio sempre alle mie clienti di approcciarsi con curiosità al vintage e all’artigianato delle piccole sartorie digitali. Questi microcosmi sono fatti di tempi lenti, cura ed attenzione, utili anche per scoprire un modo diverso di comprare e di costruire il proprio stile personale senza cedere ai trend passeggeri. Non è una scelta facile, questo non lo nascondo, ma si può integrare allo shopping più tradizionale, cominciando a comprare meno sull’onda del momento”.

Crede che il fast fashion alla lunga farà sparire le piccole e medie imprese?

“Purtroppo è un dato di fatto. Il fast fashion non è sicuramente l’unico colpevole, ma sta distruggendo territori e tradizioni artigianali in tutto il mondo. La corsa continua all’estetica dei social. Il capo must have da avere a tutti i costi non va molto d’accordo con la produzione delle piccole e medie imprese che non possono e, per fortuna spesso non vogliono, competere con ritmi e volumi di lavoro impossibili da sostenere senza cedere a compromessi pesanti da digerire”.

Che messaggio si sente di lanciare alle piccole realtà per far sì che non perdano la speranza? 

“Non devono, non dobbiamo, pensare che la soluzione sia copiare il sistema di produzione fast fashion. Non soltanto per le sacrosante ragioni etiche, sociali e ambientali, ma anche perché farlo snaturerebbe i nostri valori, facendoci comunque arrivare tardi su un obiettivo che non è il nostro. Il nostro scopo deve essere fare la differenza, iniziando ad ascoltare davvero le richieste dei consumatori e assecondarle quando possibile. Dobbiamo continuare a raccontare perché siamo diversi, cosa sappiamo fare, cosa stiamo vendendo. Le nostre creazioni non sono solo vestiti e scarpe, sono pezzi della nostra storia e della tradizione del nostro paese che continuano a vivere con noi e con le nostre clienti”.

E ai consumatori? 

“I consumatori devono cominciare ad informarsi, per sapere cosa stanno supportando con i loro acquisti e che valori stanno sostenendo con i loro soldi. Un consiglio pratico è leggere le etichette interne dei capi di abbigliamento per capire la composizione dei tessuti, per cominciare a riconoscere e poi comprare la qualità vera, lanciando un segnalo chiaro sulla direzione che ci aspettiamo di intraprendere insieme ai rivenditori”.

Ti potrebbe interessare