epa09596181 Libyan Prime Minister Abdul Hamid Dbeibah (R) registers his candidacy at the electoral commission, for next month's presidential election in Tripoli, Libya, 21 November 2021. EPA/STR

Caos in Libia, miliziecircondano sede del governoVoto democratico a rischio

Leader della Brigata: "No alle elezioni" Inviata Onu Williams vola a Misurata

Alta tensione in Libia dove nella notte di ieri un gruppo di uomini armati ha circondato la sede del governo a Tripoli. Come riportato dall’emittente televisiva araba Al Arabiya, la milizia della Brigata al-Samoud ha accerchiato l’ufficio del primo ministro libico Abdul Hamid Dbeibah. Il presidente del Consiglio presidenziale Mohammed al Menfi e gli altri membri, dopo aver ricevuto informazioni sull’intenzione delle milizie armate di assaltare le loro case, sono stati trasferiti in un luogo sicuro.

Le proteste sarebbero scattate in seguito alla decisione del presidente al Menfi, in qualità di Comandante supremo delle forze armate, di sostituire il comandante del distretto militare di Tripoli Abdel Basset Marwan, legate alle milizie della Brigata al-Samoud, con il maggiore generale Abdel Qader Mansour.

Il processo democratico nel Paese trova così un grosso ostacolo sul suo percorso e il voto rischia di slittare al prossimo anno. La sfida prevista per il 24 dicembre che vede tra gli sfidanti il generale Khalifa Haftar, il figlio del colonnello Seif al Islam Gheddafi, e lo stesso premier Dbeibah dovrebbe riportare la stabilità nel Paese ma il leader della Brigata al-Samoud, Salah Badi, ha reso palese la propria contrarietà. “In Libia – ha riferito a Sky News Arabia – non ci saranno elezioni presidenziali e chiuderemo tutte le istituzioni statali”.

Il nome di Salah Badi dal novembre 2018 si trova nella lista nera del Consiglio di sicurezza dell’Onu. L’uomo infatti ha più volte tentato di rimuovere dal potere l’allora Governo di unità nazionale e ha condotto azioni armate provocando vittime civili. Dopo il blitz della sua milizia della notte scorsa, Badi ha anche lanciato un duro attacco contro Stephanie Williams, inviata delle Nazioni Unite. Il miliziano ha criticato le norme elettorali democratiche e ha affermato che Williams “ha un ruolo criminale in Libia”. La rappresentante dell’Onu oggi si è recata a Misurata, città della costa occidentale libica, per incontrare le autorità locali e i leader militari e dei gruppi armati in vista delle elezioni.

Claudia Torrisi

Mi chiamo Claudia Torrisi, ho una laurea triennale in Lettere moderne e una magistrale in Editoria e scrittura, conclusa con una tesi riguardante la disinformazione e il fenomeno deepfake.