UN Special Envoy for Libya Ghassan Salame' (L) and Italian Prime Minister Giuseppe Conte during a press conference on 13 November 2018 after an international conference on Libya in Palermo. ANSA / IGOR PETYX

Libia: Moavero soddisfatto"Riunito le parti libiche"Salamè: "Ora via le armi"

Per Tiala Sala è un successo relativo Conte sereno: "Ne usciamo fiduciosi"

La conferenza di Palermo sulla Libia ha lasciato aperti molti spiragli. L’appuntamento di ieri, conclusosi con la stretta di mano tra il generale della Cirenaica Khalifa Haftar e il capo del governo di unità nazionale libico Fayez Al Sarraj, continua a far discutere. Così come fa discutere l’abbandono della Turchia alla conferenza. Il premier Giuseppe Conte si dice tranquillo. “Lasciamo Palermo portando con noi il sentimento di fiducia. L’abbandono turco non altera il clima positivo”, ha detto il capo del governo italiano.

Questa mattina il ministro degli esteri Enzo Moavero ha rilasciato delle dichiarazioni in merito all’incontro. “La strada è lunga e complessa. Il primo obiettivo era riunire le parti libiche. Non era facile, le abbiamo riunite”, ha detto al Circo Massimo.

Altre reazioni arrivano dall’Onu, dove l’inviato Ghassan Salamè sottolinea la necessità di togliere le armi in Libia. “Il prossimo obiettivo è quello di consolidare il cessate il fuoco a Tripoli e, se riusciamo, andare avanti in altre città”, ha detto in due interviste su Il Messaggero e La Stampa.
Moavero evidenzia le parole del rappresentante Onu. “Io sposerei il giudizio di Ghassan Salamè, che ha giudicato esplicitamente questa conferenza come un successo”, ha detto il ministro degli esteri.

Per altri esponenti politici restano le perplessità dopo l’incontro. “La conferenza di Palermo sulla Libia si è conclusa in un clima di grande incertezza. Se la situazione in quel paese non cambierà c’è il rischio che si aggravi il conflitto”, ha dichiarato la parlamentare di Liberi e Uguali Laura Boldrini. Il ministro degli Esteri del governo di Accordo di unità nazionale libico, Mohamed Tiala Siala, ha aggiunto: “La conferenza di Palermo è un successo relativo. Va considerata come un passo avanti”.

Tommaso Franchi

Tommaso Franchi, nato a Roma il 30/07/1994. Diplomato al liceo classico Virgilio nel 2013. Dottore in Giurisprudenza con laurea conseguita presso l’Università degli studi Roma Tre nel 2018. Collaborazioni con la testata giornalistica Roma Daily News. Dal 2018 iscritto al Master in Giornalismo LUMSA.