epa08112214 Russian President Vladimir Putin (L) shakes hands with Turkish President Recep Tayyip Erdogan during their meeting in Istanbul, Turkey, 08 January 2020. EPA/SERGEY GUNEEV / SPUTNIK / KREMLIN / POOL

La Libia accoglie con favoreil cessate il fuoco propostodal meeting Putin-Erdogan

Il ministro Di Maio a Repubblica: "C'è volontà di essere mediatori"

Dopo aver preso il controllo del dossier libico, Russia e Turchia portano a casa un punticino che li accredita come componenti privilegiati negli instabili equilibri dello scacchiere nord africano. Il Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico questa mattina ha rilasciato una nota attraverso la quale afferma di “accogliere con favore qualsiasi appello alla ripresa del processo politico e ad allontanare lo spettro della guerra, in conformità con l’Accordo politico libico e il sostegno alla Conferenza di Berlino patrocinata dalle Nazioni Unite”, in relazione alla proposta avanzata ieri durante l’incontro fra il presidente russo Vladimir Putin ed il suo omologo turco Recep Erdogan di un “cessate il fuoco in Libia a partire dalla mezzanotte di domenica prossima”.

È bastato l’incontro di ieri tra Mosca e Ankara per mettere da parte gli attriti storici tra le due potenze, da sempre in conflitto per il controllo delle aree a ridosso del Mar Nero, e che adesso sostengono a a suon di quattrini e aiuti militari le due parti in guerra in Libia.

Un accordo che, per qualcuno, ha il sapore della spartizione.

Sultano e Zar riescono in un deciso cambio di passo sul tema libico, rispetto alla farraginosa macchina diplomatica messa in moto dall’Ue, che agisce sul doppio fronte delle istituzioni continentali e di quelle dei singoli Paesi.

Per il nostro Paese, dopo il mezzo passo falso di ieri, con il rifiuto del premier libico al-Sarraj di fermarsi a Roma per incontrare Giuseppe Conte, reo di aver appena accolto a Palazzo Chigi il generale Haftar, tocca a Luigi Di Maio provare a consolidare la capacità di influenzare gli agenti in causa nella questione. “Sussiste la volontà di porsi come mediatori e facilitatori di un dialogo”, ha scritto il ministro degli Esteri in una lettera pubblicata oggi su Repubblica e aggiunge: ”La Libia è per il nostro Paese un tema di sicurezza nazionale”.

Di Maio questa mattina era ad Algeri per un incontro con il suo omologo algerino Sabri Boukadoum, mentre domani volerà a Bruxelles per un meeting con i ministri degli Esteri europei, per provare a compattare la linea dell’Ue e non rischiare di rimanere smarcati da una vicenda fondamentale per il mantenimento degli equilibri nel Mediterraneo.

Flavio Russo

1991. Liceo classico e università umanistiche. Curioso di tutto e quindi giornalista. Sono nato lo stesso giorno di Andrea Pazienza, mio padre spirituale. Napoletano, incredibilmente amo la musica, il mare, la pizza e Maradona.