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L’India celebra il Diwali. Un mare di luci per la celebre festa induista

di Leonardo Macciocca21 Ottobre 2025
21 Ottobre 2025

NUOVA DELHI – L’India si ferma per le celebrazioni del Diwali, la festività delle luci, una delle più importanti dell’induismo. Per l’impatto culturale nella società è assimilabile al Natale per i cristiani ed è celebrata in buona parte dell’Asia meridionale.

La festa delle luci

La parola Diwali viene dal sanscrito Dipavali e significa “fila di luci”. Deriva dall’usanza dei fedeli di accendere lumi originariamente dentro lampade di argilla fuori dalle case e dai luoghi di culto. Una sorta di vittoria della luce sull’oscurità, della fede sul dubbio, del rinnovamento sulla conservazione, della giustizia sulla tirannia, del sapere sull’ignoranza, del bene sul male. La festività assume significati religiosi diversi a seconda delle differenti zone dell’India e coinvolge molte delle decine di divinità della religione induista. Candele e festoni colorati illuminano case e strade per alcuni giorni, mentre quasi ovunque vengono sparati fuochi d’artificio. Un’abitudine che gli indiani non interrompono a dispetto delle leggi e del catastrofico impatto ambientale. 

La capitale soffoca per lo smog

La Corte Suprema ha dato il via libera, la settima scorsa, alla vendita dei fuochi “verdi” che non contengano sostanze  inquinanti. Cancellato dunque il divieto totale che vigeva dal 2020 e che veniva ogni anno ampiamente infranto. La decisione è stata vivacemente criticata, soprattutto per l’impossibilità di effettivi controlli sui fuochi venduti in tutti i mercati. E infatti una densa coltre di smog ha avvolto Nuova Delhi. I petardi, accesi fino a tarda notte, hanno riempito l’aria di fumo e polveri sottili, che si sono combinati con l’inquinamento stagionale e le condizioni meteorologiche stagnanti. L’Indice di Qualità dell’Aria (Aqi) ha superato quota 350 in diversi quartieri. Un livello considerato “grave” e pericoloso per la salute, secondo i limiti raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Una fitta nebbia grigia ha reso difficilmente visibili anche i monumenti più iconici della città.

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