Un Paese tra i più piccoli del suo continente; quasi sempre tagliato fuori dalle cronache (almeno alle nostre latitudini). Eppure il Perù, diecimila chilometri di distanza da Roma, negli ultimi giorni sembra quasi essere il centro del mondo. Perché casi di ordinaria informazione o, a volte, accadimenti assurdi hanno fatto improvvisamente balzare lo Stato sudamericano sulle prime pagine dei giornali.
Ma c’è di più, perché, ad emergere è anche un curioso (quanto involontario) legame tra il Perù e l’Italia; così, le due nazioni, scoprono quasi per caso di essere più vicine di quanto direbbe la geografia.
A cominciare dal caso di Alessandro Bastianoni, famoso giocatore di poker, trovato morto in un appartamento di lusso di Miraflores (poco distante dalla capitale peruviana Lima). Bastianoni si trovava in Sudamerica per partecipare a due importanti tornei, il Latìn Series of Pòker e il Pòker Star de Lima; ma il risultato è stato disastroso: 600mila dollari in fumo e la decisione di far perdere le sue tracce; un’ultima telefonata alla compagna (colombiana, giusto per rafforzare il legame italo-latinomaericano) e poi il silenzio. Solo dieci giorni dopo, la scoperta: accanto al corpo residui di veleno sciolti in un bicchiere d’acqua, 140mila dollari in contanti e una lettera in cui chiedeva che quei soldi fossero usati per cremarlo. Ma spostando l’attenzione aldiquà dell’Oceano, il risultato non cambia. Nelle stesse ore in cui Bastianoni veniva ritrovato morto, il teorema era nuovamente confermato: una ragazza 20enne, guarda caso di nazionalità peruviana, veniva uccisa nel centro di Parma, probabilmente dal fidanzato, un 21enne dell’Ecuador (ancora Sudamerica).
C’è poi lo strano caso della ragazza inglese tornata da una vacanza (Dove? Ma naturalmente in Perù!) con un orecchio infestato da larve carnivore che, nel frattempo, avevano scavato un buco di 12mm nei tessuti auricolari; i medici sono stati costretti a eseguire addirittura un intervento chirurgico per estrarre le otto grosse larve prima che “invadessero” l’intera parete facciale.
Ma non finisce qui; perché nella notte tra martedì e mercoledì una forte scossa di terremoto (di magnitudo 6) ha colpito il sud del Perù (che novità!); tanto spavento ma fortunatamente nessun danno. La notizia singolare è che, poche ore dopo, c’è stato un altro terremoto (stavolta più lieve) tra Basilicata e Calabria. Coincidenze? Casualità? Congetture? Difficile spiegare le dinamiche che hanno portato tanti casi di cronaca a concentrarsi in Perù nel mese di luglio. Per ora l’impressione è che, riadattando un vecchio adagio, non sia più la Cina bensì il Perù ad esserci “vicino”.
Marcello Gelardini