ROMA – “Siamo stati massacrati per aver cercato di aiutare il ceto medio”. È questa la linea di difesa del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che prova a archiviare le critiche piovute sul taglio dell’Irpef contenuto nella manovra 2026. Ma la segretaria del Pd Elly Schlein non ci sta e attacca: “Redistribuite le ricchezze”. A distanza di giorni dai rilievi di Istat, Bankitalia, Ufficio parlamentare di bilancio e Corte dei Conti, la polemica sugli effetti della riduzione della seconda aliquota Irpef non si è ancora esaurita.
Giorgetti: “Chi guadagna 2.000 euro al mese non è ricco”
“È ricco chi guadagna 2.000 euro netti al mese? Non credo”, provoca Giorgetti. E aggiunge: “Siamo intervenuti sul ceto medio perché le classi più svantaggiate sono state attenzionate negli anni scorsi”. Poi la risposta duramente alle opposizioni: “A giudicare il comportamento degli altri si fa sempre in fretta, ma è più difficile assumersi le responsabilità e far quadrare il cerchio in una situazione di guerre armate e commerciali. Noi siamo nel giusto”.
Schlein: “Noi diciamo la verità, il governo fa propaganda”
“Ancora una volta stanno aiutando i ricchi”, attacca Schlein. “L’Istat ha segnalato che è un intervento del quale per l’85% beneficeranno le famiglie più ricche della fascia media”. La misura darà “30 euro all’anno in più a chi guadagna 30mila euro, ma ne darà 440 in più a chi ne riceve 199mila”. I dati del governo, inoltre, raccontano che la pressione fiscale è al massimo storico degli ultimi dieci anni e la leader dem coglie la palla al balzo per attaccare il ministro dell’Economia: “Giorgetti lo sa perché è lui che ha firmato quei documenti, noi diciamo la verità mentre il governo fa propaganda”.
L’eco di Avs e M5s
A farle eco ci pensa Angelo Bonelli di Avs che sostiene che “Giorgetti nel panico prova a difendere l’indifendibile”. Mentre il vicepresidente M5s Mario Turco rilancia l’idea di una “raider tax” sulle operazioni finanziarie speculative. “Meloni continua a spostare l’attenzione mentre opprime gli italiani con tasse à gogo su famiglie, imprese e lavoratori”, spiega. Questo governo è riuscito a mettere “i penultimi contro gli ultimi”, chiosa il leader pentastellato Giuseppe Conte. La manovra intanto si prepara alle modifiche parlamentari, con gli emendamenti dei partiti attesi per venerdì 14 novembre in Senato.


