Massimiliano Latorre torna in Italia. Il sì della Corte Suprema indiana per un rientro di 4 mesi

marò

Potrebbe far rientro in Italia già domani Massimiliano Latorre, il cui malore dei giorni scorsi ha tenuto col fiato sospeso i familiari del fuciliere e le autorità italiane che da circa due anni stanno lavorando alla risoluzione della delicata questione divenuta un caso internazionale. La Corte Suprema indiana ha acconsentito, questa mattina, al rientro in patria di Latorre per un periodo di quattro mesi, dopo l’attacco ischemico che ha colpito, lo scorso 31 agosto, il fuciliere trattenuto da oltre due anni in India insieme con il collega Salvatore Girone.

I legali della difesa, stando anche al parere dei medici, avevano chiesto all’Alta Corte indiana di consentire il rientro in patria del fuciliere per un periodo di convalescenza e per seguire le terapie “in un ambiente tranquillo”. Si tratterebbe, pertanto, di un rientro “terapeutico” per il marò, dato che già nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri indiano, Sushma Swaraj aveva dichiarato di non volere ostacolare “una decisione della Corte presa su basi umanitarie” e che in caso di decisione favorevole della Corte, il governo non si sarebbe opposto al ritorno di Latorre.

Nei giorni scorsi, a sorpresa, era poi spuntata un’istanza presentata da un avvocato indiano a nome del proprietario del peschereccio St. Antony coinvolto nell’incidente del 2012, in cui si chiedeva al massimo tribunale indiano di nominare una commissione medica che verificasse le reali condizioni di salute del fuciliere. In seguito al permesso di far ritorno in Italia la Corte Suprema ha richiesto a Latorre un ulteriore, personale impegno scritto sul ritorno a Delhi. La lettera di garanzia firmata dal marò è stata presentata questa mattina all’Ufficio del Registro della Corte stessa. Si tratta di un documento che dovrà essere esaminato e approvato dal presidente del massimo tribunale indiano R.M. Lodha in modo da rendere operativa l’ordinanza che autorizza la partenza per l’Italia per quattro mesi del fuciliere.

Sono numerosi i commenti che giungono da esponenti della politica, a poche ore dalla notizia del ritorno di Latorre. Il premier Matteo Renzi ha mostrato entusiasmo, in un tweet, per la “Collaborazione con la Giustizia indiana” esprimendo “stima per il premier Modi”. E a Renzi si rivolge il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni: “Renzi, stimi l’India perché rimanda a casa Latorre per quattro mesi dopo un’ischemia e due anni di detenzione illecita? Sei impazzito?”.Poi tuona su Facebook: “Il rientro immediato di Massimiliano Latorre è il minimo”. E riferendosi anche al collega del fuciliere, Salvatore Girone, costretto a rimanere in India, la Meloni insiste: “Latorre e Girone dovrebbero stare in Italia a prescindere; è indecente che i marò debbano stare male per tornare a casa”.

Soddisfazione a fronte della notizia del rientro è stata espressa anche dal presidente della Commissione Difesa a Palazzo Madama, Nicola Latorre (Pd), che ha dichiarato: “La notizia del rientro ci riempie di gioia. Ora Latorre avrà la possibilità di curarsi al meglio accanto alla sua famiglia”.

“La vicenda dei due fucilieri di marina – scrive in una nota il presidente della Commissione Difesa della Camera, Elio Vito – non può certo dirsi conclusa oggi, anzi per certi versi entra in una fase ancora più complessa e contraddittoria. Il governo, quindi dovrà aumentare ancora di più il suo impegno affinché si giunga presto ad una positiva e definitiva conclusione della vicenda”.

L’esultanza che attraversa la politica e fa balenare commenti di riconoscenza nei confronti delle autorità indiane, in seguito alla notizia del rientro di Latorre, smorza per un momento i toni di una vicenda che ha scatenato non poche polemiche tra le autorità indiane e il nostro Paese. Salvatore Girone resterà a New Delhi e ci si auspica che il fuciliere, amico di Latorre, non diventi una sorta di ostaggio, il prezzo da pagare per il rientro “terapeutico” del collega. Ci si interroga su quale sarà la reazione al prossimo rientro in India del fuciliere, quando, trascorsi i quattro mesi, altri fiumi di inchiostro si spenderanno tra i favorevoli e i contrari alla prigionia in India di chi aprì il fuoco, sebbene per errore, contro due pescatori innocenti.

Samantha De Martin

Samantha De Martin

È nata a Reggio Calabria. Dopo aver conseguito la maturità classica si è laureata in Scienze Umanistiche. Specializzata in Linguistica, ha maturato la passione per il giornalismo grazie ad uno stage nella redazione della rivista “Progress” scrivendo di cultura e viaggi. Ha collaborato con il quotidiano “Cinque giorni” occupandosi della cronaca di Roma. Nel 2008 la passione per la scrittura l’ha condotta alla pubblicazione del romanzo “Pantarei”, vincitore dei premi “Anassilaos” e “Calarco”.