Milano, condanne lievi per gli assassini del tassista

Sono arrivate le condanne per l’omicidio del tassista Luca Massari, avvenuto il 10 Ottobre 2010. Il conducente aveva investito un cane ed era sceso dall’auto per chiedere scusa. Secondo l’accusa era stata Stefania Citterio la prima ad affrontarlo, e solo dopo sarebbe arrivato il fratello per darle manforte, uccidendo il tassista a pugni.
Le condanne. Pietro Citterio è stato condannato a 14 anni, mentre la sorella Stefania, per l’accusa di omicidio volontario, nonostante la richiesta del pm dell’accusa Tiziana Siciliano di 23 anni di reclusione, è stata condannata a soli 10 mesi. Sedici anni invece per il fidanzato di lei Michael Morris Ciavorella. L’accusa ha punito il solo Pietro per una sottile differenza: gli è stata infatti riconosciuta l’attenuante del concorso anomalo, una fattispecie giuridica che avviene quando si compie un reato più grave di quello voluto.
Ambrogino d’oro per i testimoni.
La corte alla fine ha condannato anche Davide LaGreca, accusato di aver testimoniato il falso. Si è trattato di un processo particolarmente complicato per la difficoltà a reperire testimoni. Nel quartiere si era creato un clima intimidatorio con molto silenzio e parecchia omertà, tanto che chi se l’è sentita di rendere dichiarazioni nell’aula di tribunale, è stato alla fine premiato con l’Ambrogino d’oro.
L’atteggiamento della famiglia. L’avvocato Cristiana Totis, legale della famiglia Massari, ha spiegato che il suo intento non era vedere per forza un colpevole in carcere. L’atteggiamento di Francesca Zanardi, madre del tassista, è stato infatti molto conciliante: «Sarebbe bello che ora Stefania portasse un fiore sulla tomba di Luca».

Domenico Mussolino