Tito Stagno conduce la diretta della RAI sull'allunaggio dell' Apollo 11. Roma, 20 luglio 1969. ANSA

Morto Tito Stagno volto storico della Rai voce dello sbarco sulla Luna

Il giornalista aveva 92 anni Calderoli: "Raccontò anche il cosmo"

Tito Stagno si è spento all’età di 92 anni. Giornalista, telecronista sportivo, conduttore televisivo italiano, è stato uno dei più popolari conduttori del telegiornale negli anni ‘60 e nei primi anni ‘70. Nato a Cagliari il 4 gennaio del 1930, primo di otto fratelli, ha cominciato a lavorare alla Radio giovanissimo: a 19 anni comincia una delle carriere più straordinarie della storia della televisione. 

Volto storico della Rai, raccontò in diretta tv l’allunaggio americano del 20 luglio 1969. Il suo nome resterà per sempre legato a quella sera: “Ha toccato! Ha toccato in questo momento il suolo lunare”, la storica frase che pronunciò mentre dalle cuffie sentiva il dialogo tra gli astronauti e Houston. Oltre 25 ore di diretta, dallo studio 3 di via Teulada, in collegamento con gli Stati Uniti dove c’era Ruggero Orlando, per coinvolgere gli italiani in quell’attimo storico in cui l’uomo mise il primo piede sulla Luna. 

Tito Stagno è stato anche inviato speciale al seguito delle grandi personalità del Novecento e responsabile della Domenica Sportiva, dal 1976 al 1995. Si è raccontato nell’autobiografia “Mister Moonlight – Confessioni di un telecronista lunatico”, scritta con Sergio Benoni, edita da Minimum Fax. 

“Addio a Tito Stagno, grande giornalista italiano che ha raccontato con rigore e professionalità i principali eventi dell’Italia e che tutti ricordiamo per l’emozione con cui ci guidò nel viaggio sulla Luna”. Così il ministro della Cultura Dario Franceschini. 

In ricordo dello storico giornalista della Rai si è espresso anche Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato: “Ha raccontato l’Italia, il mondo e pure il cosmo agli italiani. Da appassionato di motori e corse lo ricordo anche al timone della Domenica Sportiva: perdiamo un grande giornalista che ha raccontato la nostra storia quotidiana”.