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Mosca: “Piano Kiev-Gb per dirottare Mig russo su base Nato”. Il Cremlino risponde con una rappresaglia

di Giacomo Basile11 Novembre 2025
11 Novembre 2025
Mig

MiG 29 jet fighters del gruppo acrobatico russo Strizhi | Foto Ansa

MOSCA – Inquietanti dichiarazioni arrivano da Mosca: il Servizio Federale di Sicurezza russo (Fsb) ha fatto sapere di aver sventato una controversa operazione militare ucraina. Secondo la ricostruzione, l’Fsb avrebbe impedito il dirottamento di un Mig-31 russo equipaggiato con un missile supersonico Kinzhal che avrebbe dovuto colpire la base aerea più grande della Nato, simulando un attacco del Cremlino.

Fsb: “Offerti 3 milioni di dollari ai piloti russi per collaborare”

A dare la notizia all’agenzia Tass è stato l’Fsb stesso, parlando anche di un coinvolgimento del Regno Unito nell’operazione. “Per dirottare il velivolo – spiegano i servizi di Mosca – l’Ucraina era pronta a reclutare piloti russi offrendo loro 3 milioni di dollari”, oltre alla cittadinanza di un Paese occidentale.

Il Cremlino risponde “con una rappresaglia alla provocazione”

Il piano – stando alle dichiarazioni dell’intelligence russa – era quello di far volare l’aereo armato “fino alla più grande base aerea della Nato nel sud-est dell’Europa, situata a Costanza, in Romania, dove sarebbe stato abbattuto dai sistemi di difesa aerea”. “Una provocazione su larga scala”, ha assicurato l’Fsb e alla quale il Cremlino ha deciso di rispondere con “una rappresaglia”. Attacchi con missili ipersonici Kinzhal sono stati effettuati su un centro di spionaggio elettronico vicino a Kiev e su una base aerea a Starokonstantinov che ospita jet F-16.

Ucraina coinvolta in una maxi operazione anti corruzione

Intanto, la macchina del fango attivata dai russi ai danni dell’amministrazione di Kiev rischia di essere alimentata da uno scandalo interno. Una grossa indagine – condotta dall’ufficio nazionale anticorruzione e della Procura specializzata anticorruzione dell’Ucraina – ha portato alla luce un giro di corruzione che coinvolgeva il settore energetico. Gli inquirenti ritengono che un gruppo criminale avrebbe controllato le attività di Energoatom, la società energetica statale ucraina. Secondo l’accusa, i membri del racket chiedevano agli appaltatori dell’azienda una tangente compresa tra il 10% e il 15% del valore dei contratti, escludendo dai pagamenti di Energoatom chi rifiutava di piegarsi. Perquisite anche le abitazioni dell’ex ministro dell’Energia e attuale ministro della Giustizia German Galushchenko e di Timur Mindish, stretto alleato ed ex socio del presidente Volodymyr Zelensky. Dal canto suo il presidente ucraino richiama alla trasparenza e ribadisce che “è assolutamente necessaria qualsiasi azione efficace contro la corruzione”.

Kiev: “Circa 300 russi penetrati a Pokrovsk”

E mentre il governo ucraino si trova alle prese con il caso Energoatom continuano gli scontri armati sul campo. Secondo le forze d’assalto di Kiev, i russi avrebbero approfittato delle avverse condizioni meteorologiche, in particolare della fitta nebbia, per penetrare a Pokrovsk, nella regione di Donetsk. Le truppe riferiscono che attualmente ci sono oltre 300 invasori in città. Un’operazione in linea con la strategia di Mosca che negli ultimi giorni ha portato all’intensificazione degli sforzi per penetrare a Pokrovsk utilizzando veicoli leggeri. “Ciò riduce la nostra capacità di effettuare ricognizioni aeree e di colpire in terreno aperto”, ha spiegato il comando.

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