Musica, ai Grammy Award l'hawaiano Bruno Marsconquista sette premi

60° edizione all'insegna delle donne Lady Gaga e Kesha protagoniste

È Bruno Mars il vincitore indiscusso della 60ma edizione dei Grammy Awards, considerati gli Oscar della musica, che si sono tenuti al Madison Square Garden di New York. Sono sei i “grammofoni” portati a casa dal cantante natio delle Hawaii: album e record dell’anno (per 24 K Magic), canzone dell’anno (That’s what I like), Best R&B Performance, Best R&B Song e Best R&B Album.

La sessantesima edizione dei Grammy passerà alla storia anche per essere l’edizione della rivincita femminile post Harvey Weinstein, e che ha visto alcune fra le performance più belle e toccanti di sempre: l’interpretazione di Praying da parte di Kesha, accompagnata da coriste d’eccezione come Cindy Lauper, Rihanna e Camila Cabello, Elton John  e Miley Cirus alle prese con una riedizione di Tiny Dancer, Lady Gaga e la sua Million Reasons dedicata alla zia scomparsa. Il tutto accompagnato dalle rose bianche, simbolo della lotta contro gli abusi.

Fra gli altri premi, album rock dell’anno va a Leonard Cohen, recentemente scomparso, per il suo 14mo album You Want It Darker, mentre Kendrick Lamar porta a casa 5 premi. 2 “grammofoni” invece per Ed Sheeran (best pop vocal album per Divide e migliore performance pop per Shape of You), mentre il più deluso dell’edizione newyorkese dei Grammy è Jay-Z, che su 8 nomination non riceve nemmeno un premio. L’opposto della en-plein di Bruno Mars.

E Bruno Mars, nome d’arte del 33enne Peter Gene Hernandez, non è nuovo a record straordinari: il suo successo Uptown Funk è la canzone funky più venduta di sempre, record per numero di settimane passate nella top 3 della Billboard Hot 100, per 21 settimane di fila, 14 delle quali (altro record) alla prima posizione. Infine il suo singolo di debutto Just The Way You Are è stato il singolo più venduto del 2011.

Infine ecco la lista completa dei premiati alla 60ma edizione dei Grammy.

Lorenzo Capezzuoli Ranchi

Nato a Roma durante i mondiali di Italia ’90, è iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Lazio, albo pubblicisti. Dopo una esperienza a New York, dove studia Broadcast Journalism alla New York Film Academy, torna nella Capitale per il Master in giornalismo della Lumsa. Estroverso, spigliato e gran chiacchierone, guarda al prossimo biennio col sorriso.