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Netanyahu: “Diremo la nostra verità all’Onu”. A Gaza 85 morti in 24 ore

di Elisabetta Guglielmi25 Settembre 2025
25 Settembre 2025
Gaza

I palestinesi sfollati si spostano verso sud lungo la strada Al-Rashid | Foto Ansa

NEW YORK – “All’Onu per dire la nostra verità”. Il rombo dei motori dell’aereo fa da sottofondo alle ultime dichiarazioni del primo ministro Benjamin Netanyahu. Sulla pista dell’aeroporto Ben Gurion, prima di salire sul volo diretto a New York, il leader israeliano ha anticipato i punti salienti del discorso che intende tenere all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Il discorso di Netanyahu all’Onu

La denuncia dei “leader che, invece di attaccare gli assassini, gli stupratori e i massacratori di bambini, vogliono dare loro uno Stato nel cuore della Terra d’Israele”. Sarà questo il tema portante del discorso di Netanyahu a New York. Il Times of Israel ha riportato le parole del primo ministro che rivendicherà la “verità sui cittadini di Israele, la verità sui soldati e la verità sul Paese”.

La situazione a Gaza

Sul campo, la situazione a Gaza resta drammatica. Secondo il nuovo bollettino diffuso dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, nelle ultime 24 ore a Gaza sono stati 85 i morti, di cui 11 nella notte. Sarebbero oltre 170 gli obiettivi nella Striscia di Gaza colpiti negli ultimi giorni dall’aeronautica militare israeliana.
Le truppe avanzano nel cuore di Gaza city nel mezzo di una nuova offensiva contro Hamas. Secondo il quotidiano libanese Al-Akhbar, Israele ha trasmesso all’Autorità Nazionale Palestinese le condizioni per il ritorno alle proprie case dei residenti dei campi profughi palestinesi nella Cisgiordania settentrionale. Le condizioni, approvate tramite gli Stati Uniti, includono la rimozione dell’Unrwa dai campi profughi e la ridenominazione e trasformazione nei quartieri di Jenin e Tulkarem. Israele effettuerà controlli di sicurezza e deciderà chi potrà tornare nei campi.

Il discorso di Abbas tramite videomessaggio

Oltre al discorso del premier israeliano, oggi (25 settembre) è previsto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite anche l’intervento del presidente palestinese Mahmoud Abbas. Dato che l’amministrazione del presidente statunitense ha negato i visti ai delegati palestinesi, Abbas interverrà tramite un videomessaggio. La scelta di impedire ad Abbas di presenziare all’assemblea è stata presa dal dipartimento di Stato Usa per motivi di sicurezza nazionale, giustificano la decisione con il fatto che erano stati rispettati gli impegni presi in passato e che erano state “compromesse le prospettive di pace”.

La lettera dei dipendenti della Farnesina

A denunciare il massacro in atto sono i dipendenti della Farnesina. In una lettera inviata al vicepresidente del Consiglio dei ministri Antonio Tajani, oltre cinquecento persone hanno chiesto al Governo di agire. Nella missiva si parla del rischio di esporre l’Italia alla complicità nel “genocidio in atto” e di ledere la credibilità internazionale del Paese. Tra le richieste vi sono anche il riconoscimento dello stato di Palestina, le sanzioni mirate e la sospensione della collaborazione con entità coinvolte nell’occupazione in Cisgiordania.

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