WASHINGTON – Tris storico per i dem negli Stati Uniti. Zohran Mamdani è il nuovo sindaco di New York. Mentre New Jersey e Virginia vanno alle prime due governatrici donne. Marina Mikie Sherrill diventa la prima donna alla guida del Garden State e Abigail Spanberger strappa ai repubblicani l’Old Dominion State. Un duro colpo per Donald Trump a circa nove mesi dall’inizio del suo secondo mandato e a un anno dalle prossime elezioni midterm.
Il tycoon ha commentato l’elezione di Mamdani sul suo social Truth sostenendo che “il motivo della sconfitta è che Trump non era sulla scheda”.
Mentre il giovane democratico non ha esitato, nel suo discorso dopo il successo elettorale, a dichiarare che la sua vittoria avvia la strada per “sconfiggere Donald Trump”. “So che stai guardando, ho quattro parole per te: alza il volume”, ha aggiunto rivolgendosi al presidente degli Stati Uniti.
Il neo sindaco provoca, ma le sue parole sono in linea con i suoi obiettivi. In campagna elettorale, infatti, ha promesso una “nuova era” di cambiamento politico, evocando più volte la parola speranza di obamiana memoria. Per la platea non ci sono stati dubbi, il 34enne è stato eletto con il 50,39% dei voti, contro il 41,59% di Andrew Cuomo, candidato da indipendente e sostenuto da The Donald.
Chi è Mamdani
Nato a Kampala, in Uganda, nel 1991, il 1 gennaio 2026 diventerà ufficialmente il primo sindaco musulmano della Grande Mela. A cinque anni si è trasferito a Città del Capo, in Sudafrica. Due anni dopo, la famiglia ha seguito il lavoro del padre alla Columbia University e si è stabilita a New York. Cresce in un ambiente cosmopolita e con una visione politica radicata nella giustizia sociale. Laureato in African Studies al Bowdoin College, Mamdani ha iniziato a fare politica nel 2020 nell’ala più progressista dei democratici. Da deputato socialista dello Stato di New York per il distretto del Queens a sindaco, ora non gli resta che mantenere le sue promesse. Non potrà, però, sfidare un candidato repubblicano alle prossime elezioni presidenziali perché non è nato negli Stati Uniti.
Il programma elettorale
La sua campagna elettorale si è incentrata sull’accessibilità e l’equità nella città di New York. A partire da asili nido e autobus pubblici gratuiti fino al congelamento degli affitti per oltre un milione di appartamenti a prezzo stabilizzato. Ha proposto inoltre la creazione di un Dipartimento di Sicurezza Comunitaria, per sostituire gli agenti di polizia con operatori specializzati in salute mentale. Mentre il suo programma economico punta a un aumento del salario minimo a 30 dollari l’ora entro il 2030. Sul piano internazionale, ha assunto posizioni nette, accusando Israele di aver commesso un genocidio nella Striscia di Gaza.


