ROMA – Non solo Lazio. Alla squadra di Lotito, già bloccata lo scorso maggio dalla Covisoc, potrebbero aggiungersene altre. Il tema è sempre lo stesso: mercato bloccato. Quello invernale, stavolta. Oltre ai biancocelesti anche Napoli, Atalanta, Torino, Genoa e Fiorentina rischiano di non poter fare acquisti di riparazione se non rispetteranno un determinato criterio finanziario: il costo del lavoro allargato.
Bilanci pronti entro il 30 novembre
Entro il 30 novembre, infatti, tutte le società dovranno trasmettere i bilanci alla nuova Commissione di vigilanza, che avrà il compito di valutarli prima di passarli nelle mani della Figc. Spetterà poi alla Federazione concedere il nulla osta definitivo per poter operare sul mercato. Le squadre che non rientrano nella soglia saranno costrette a colmare il gap economico con eventuali aumenti di capitale o vendendo alcuni calciatori per generare plusvalenze.
“Costo del lavoro allargato”, cos’è e cosa comporta
Ma cos’è il costo del lavoro allargato? È in vigore da questa stagione e ha sostituito il tanto discusso “indice di liquidità”. Il nuovo parametro rappresenta una soglia calcolata sulla base di due elementi messi in rapporto: Il costo del lavoro “allargato” – che comprende ammortamenti, stipendi e contributi generali – e i ricavi delle società. Questo parametro verrà alleggerito dall’80 al 70% a giugno 2026, ma queste sei società potrebbero fare fatica a rientrare nel range già durante la sessione di mercato invernale.
I rischi per le società
I rischi per i club che non riusciranno ad adeguarsi ai nuovi standard economici, decisi dalla Uefa per il 2026, sono essenzialmente due: il mercato bloccato, come accaduto alla Lazio la scorsa estate, e il pagamento di pesanti sanzioni economiche comminate dalla Federcalcio.


