HomeEsteri Nuovo attentato a Trump, fermato il responsabile che voleva combattere in Ucraina

Nuovo attentato a Trump
fermato il responsabile che
voleva combattere in Ucraina

Secondo tentativo di assassinio in due

mesi, il tycoon: "Sono determinato"

di Chiara Esposito16 Settembre 2024
16 Settembre 2024

PALM BEACH – È successo ancora. Dopo due mesi dall’attentato a Butler, in Pennsylvania, e a poco più di cinquanta giorni dalle elezioni presidenziali americane, Donald Trump è finito nuovamente nel mirino. Quello del cecchino che ieri, 15 settembre, avrebbe potuto ucciderlo con un fucile stile Ak-47. Pronto, stavolta, l’intervento delle guardie del corpo. “La mia determinazione è solo più forte dopo un altro attentato alla mia vita”, ha rassicurato il tycoon che ha tuonato: “Il 5 novembre renderemo l’America ancora grande”. 

L’attentato a due passi dai campi da golf

L’allarme è scattato verso le 13:30, ora della Florida. Trump stava giocando a golf nel suo club a Mar-a-lago, a Palm Beach, quando un uomo del Secret Service ha individuato la canna di un fucile che sbucava dalla recensione. Immediato l’intervento degli agenti che hanno coperto l’ex presidente e messo in fuga l’attentatore, sparando contro la sua direzione. 

Nei cespugli la polizia ha trovato una telecamera GoPro e un fucile stile Ak-47 con il mirino. L’arma avrebbe consentito di colpire l’ex presidente nonostante si trovasse fra i fra i 270 e i 400 metri di distanza.
L’uomo, scappato a bordo di una Nissan nera, è stato presto individuato grazie a un testimone che è riuscito a fotografare la targa dell’auto.

L’attentatore pro Kiev

Quando è stato fermato dalla polizia, Ryan Routh – questo il nome del presunto attentatore -, si è mostrato calmo. Originario del North Carolina, 58 anni, l’uomo si è trasferito alle Hawaii nel 2018, aprendo una società di costruzioni per la realizzazione di strutture per i senzatetto. Con una lunga fedina penale macchiata da reati che vanno dal possesso di droga alla guida senza patente, l’uomo è da anni politicamente attivo sui social con post critici nei confronti del tycoon e altri inneggianti la guerra in Ucraina. “Vorrei comprare uno dei suoi missili e caricarlo con una testata per la mansion di Putin nel Mar Nero per finirlo”, ha scritto ad esempio su X rivolgendosi a Elon Musk. 

Secondo la Cnn, Routh avrebbe anche cercato di reclutare soldati per la causa in Ucraina e avrebbe anche tentato di arruolarsi. A raccontarlo è stato l’ufficiale ucraino Oleksandr Shaguri, secondo cui il presunto attentatore aveva dimostrato di avere “idee deliranti”, ma – ha specificato – mai accolte: “Per noi era ovvio che le sue offerte non erano realistiche. Non abbiamo nemmeno risposto, non c’era nulla a cui rispondere”.

Da Kiev a Mosca, le reazioni internazionali

“Sono felice che Trump sia sano e salvo”, ha scritto su X proprio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, per il quale “la violenza politica non ha posto in nessuna parte del mondo”. Netto il commento di Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, che ha commentato: “Giocare con il fuoco ha le sue conseguenze”. Da Israele il premier Benjamin Netanyahu si è invece detto “scioccato dal secondo tentativo di assassino”. Messaggi di solidarietà non sono mancati dai politici europei, come il vice premier Matteo Salvini e il leader ungherese Viktor Orbàn. E anche la candidata alle presidenziali Kamala Harris ha tirato un sospiro di sollievo, dicendosi “lieta che stia bene” e ribadendo che “la violenza non ha posto in America”. 

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