HomeEsteri Ucraina, la Russia apre sei corridoi
anche l’Italia nella lista dei Paesi ostili

Oggi terzo round di colloqui
La Russia dichiara la tregua
aperti 6 corridoi umanitari

Kiev rifiuta quelli verso Mosca e Minsk

Onu: "Oltre 1,7 milioni di rifugiati"

di Valerio Albertini07 Marzo 2022
07 Marzo 2022

Dodicesimo giorno di guerra in Ucraina. Oggi il terzo round di colloqui tra la delegazione russa e quella di Kiev, nella foresta di Belovezhskaya Pushcha, in Bielorussia, dove si sono svolti anche i primi due negoziati. Continuano i tentativi di mediare da parte del premier israeliano, Naftali Bennett, e del presidente turco, Recep Erdogan, finora senza successo. Anche la Cina si è detta disposta a “fare le necessarie mediazioni” e a partecipare alla “mediazione internazionale” sulla crisi ucraina.

Mosca dichiara la tregua e apre sei corridoi umanitari, ma l’Ucraina rifiuta quelli verso la Russia e la Bielorussia, proposti dal Cremlino. Intanto, secondo le stime dell’Onu, è già salito a oltre 1,7 milioni il numero di persone scappate dal Paese dall’inizio della guerra.

Ore 12:39 – Parolin: “Evitare una escalation, Santa Sede interviene su più livelli”
“Quello che si deve fare adesso è evitare una escalation. E la prima escalation è proprio quella verbale”. Queste le parole del segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, in un’intervista a Tv2000, riguardo la guerra in Ucraina. “L’intervento della Santa Sede – ha poi spiegato – si colloca a più livelli: religioso, umanitario e diplomatico”.

Ore 12:33 – Ucraina, Gerusalemme luogo possibile per i negoziati con la Russia
Il governo ucraino considera Gerusalemme come luogo possibile per lo svolgimento di un nuovo round di negoziati con la Russia. Lo ha detto l’ambasciatore ucraino in Israele, Yevgen Kornichuk, che ha inoltre ringraziato il premier israeliano Naftali Bennett e il suo governo per il lavoro di mediazione degli ultimi giorni.

Ore 12:32 – Incontro tra ministri degli Esteri di Russia e Ucraina giovedì in Turchia
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, incontrerà l’omologo ucraino Dmytro Kuleba giovedì 10 marzo ad Antalya, in Turchia. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu.

Ore 12:11 – Anche l’Italia nella lista dei “Paesi ostili” approvata dalla Russia
Il governo russo ha approvato una lista di “Paesi ostili” per aver applicato o per essersi uniti a sanzioni contro Mosca, nella quale c’è anche l’Italia, in quanto Paese europeo. La lista comprende tra gli altri gli Stati Uniti, i Paesi dell’Unione Europea, la Gran Bretagna, il Giappone, l’Australia, oltre alla stessa Ucraina. Secondo il decreto, lo Stato, le imprese e i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri appartenenti a questa lista potranno pagarli in rubli.

Ore 12:07 – Zelensky: “Quanti morti servono per proteggere i nostri cieli?”
“Quanti morti vi servono per mettere in sicurezza i nostri cieli?”. Questo l’interrogativo posto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai Paesi occidentali, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. “Durante la notte la Russia ha colpito Mykolayv, le aree residenziali, usando razzi e artiglieria. Hanno colpito Kharkiv, i quartieri vicini e anche altre città”, ha spiegato Zelensky, sottolineando che “questo non ha senso da un punto di vista militare, è semplicemente terrore”. “Se l’invasione continua e la Russia non si ferma, è necessario un nuovo pacchetto di sanzioni”, ha concluso, proponendo “un boicottaggio dell’export russo, il rifiuto di acquistare petrolio e prodotti petroliferi russi”.

Ore 12:01 – Oms: più di 200 strutture sanitarie lungo le linee di fuoco
Più di 200 strutture sanitarie ucraine si sono trovate lungo le linee di conflitto nel corso della prima settimana di guerra. Lo riferisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel primo bollettino sulla situazione sanitaria in Ucraina. L’Oms evidenzia come in certe aree “si rischia l’interruzione dei servizi sanitari”, mentre ci sono diverse segnalazioni di strutture sanitarie “danneggiate o distrutte”.

Ore 11:48 – Putin espulso dalla Federazione internazionale del judo
Il presidente russo Vladimir Putin è stato rimosso da tutte le sue posizioni presso la Federazione internazionale che regola il judo a livello mondiale. La decisione ne segue un’altra della stessa Federazione, che il mese scorso aveva annunciato di aver sospeso il ruolo di presidente onorario di Putin a causa del conflitto in corso in Ucraina.

Ore 11:45 – Moldavia, oltre 230mila rifugiati. Il premier Gavrilita chiede aiuto a Ue
Più di 230mila persone si sono rifugiate in Moldavia dall’inizio della guerra: 120mila hanno scelto di restare nel Paese. La situazione, per una nazione con due milioni e 600mila abitanti, è al limite. La premier Natalia Gavrilita ha detto alla Cnn: “L’Unione Europea deve creare corridoi per consentire ai profughi di lasciare il Paese”.

Ore 11:43 – Ucciso dai russi il sindaco di Gostomel, cittadina vicina a Kiev
Le truppe russe hanno ucciso Yuri Illich Prylypko, il sindaco di Gostomel, cittadina vicina a Kiev e sede dell’aeroporto strategico Antonov, già teatro di scontri. Lo riferiscono le autorità cittadine, spiegando che l’uomo “è morto mentre distribuiva il pane agli affamati e medicine ai malati”.

Ore 11:28 – Avviato iter di squalifica per il ginnasta russo con la Z sulla maglia
La Federazione internazionale di ginnastica ha avviato l’iter di squalifica per Ivan Kuliak, il ginnasta russo che ieri a Doha, durante la Coppa del Mondo, ha mostrato sulla maglia la Z scritta sui carri armati russi entrati in Ucraina. L’atleta ha sfoggiato il simbolo mentre stava ricevendo la medaglia di bronzo nella gara delle parallele vinta dall’ucraino Illia Kovtun.

Ore 11:20 – Ok di Mosca ai colloqui sulle centrali nucleari, ma non a Chernobyl
La Russia è favorevole all’incontro trilaterale con l’Ucraina per assicurare la sicurezza degli impianti nucleari durante l’invasione della Russia, proposto dal direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi. Secondo quanto riporta il Guardian, però, l’inviato di Mosca presso l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha rifiutato la richiesta dello stesso Grossi di svolgere i colloqui a Chernobyl.

Ore 11:16 – Von der Leyen: “Stiamo lavorando su ulteriori sanzioni”
Vista “l’evoluzione della situazione in Ucraina” e l’attacco “sconsiderato del Cremlino a cittadini, donne, bambini, uomini, stiamo lavorando su ulteriori sanzioni”. Queste le parole della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nel corso della dichiarazione congiunta con il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, in vista del loro incontro a Bruxelles.

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