L' "Oberlandesgericht" di Naumburg, il più alto tribunale di giurisdizione ordinaria della Sassonia-Anhalt, chiamato a decidere su un'estradizione di Filippo Turetta, 20 novembre 2023 | Foto Ansa

Omicidio Giulia CecchettinIl tribunale tedesco concedel'estradizione di Turetta

La difesa valuta la perizia psichiatrica Nella punto nera una lama da 12 cm

VENEZIA – Filippo Turetta, il giovane accusato di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin la sera dell’11 novembre, tornerà presto in Italia.Il tribunale tedesco ne ha disposto l’estradizione. Stando a quanto riferito dai legali alla polizia tedesca, lo stesso Turetta ha dato il consenso a essere consegnato alle autorità italiane. Ora spetta al Ministero dell’Interno disporre il trasferimento. È la fine di una fuga che porta su di sé l’ombra della premeditazione. 

Il coltello, i contanti, la scheda prepagata: tutti gli indizi in quella Punto nera

Quando Filippo Turetta è stato trovato dagli agenti fermo sull’autostrada A9 che porta a Lipsia, in Germania, con sé aveva in tasca 300 euro e un bancomat. Agli investigatori non risultano prelievi o pagamenti effettuati con quella carta, ma Turetta aveva attivo un account Paypal e potrebbe averlo usato per trasferire denaro su delle ricaricabili. Non solo. Nell’auto della fuga è stata trovata una lama di dodici centimetri. Un’arma – probabilmente quella del delitto – diversa rispetto al coltello di 21 cm ritrovato nei pressi della scuola materna di Vigonovo, il paese dove viveva Giulia Cecchettin. 

La dinamica del delitto: 25 minuti di terrore

“Così mi fai male”. Un urlo disperato, sentito da un testimone alle 23:15, nel punto dove Giulia Cecchettin subisce la prima aggressione, a 150 metri da casa sua. A ricostruire che cosa sia accaduto la sera del femminicidio è il fascicolo dell’ordinanza di custodia cautelare disposto dal Gip di Venezia. Secondo il giudice Turetta va arrestato perché “sussiste il pericolo che reiteri condotte violente nei confronti di altre donne”, data “l’inaudita ferocia” del delitto e “la totale incapacità di autocontrollo”. Sì, perché poco dopo, a Fossò, le telecamere di sorveglianza riprendono Giulia che tenta di scappare, venendo raggiunta da Filippo che la scaraventa a terra. A quel punto la ragazza viene caricata in auto. Sono le 23:40. Alle 23:50 la Punto nera esce dall’area. 

I genitori di Turetta: “Dolore per Giulia”

“Non siamo una famiglia patriarcale”. Non si capacitano di quanto accaduto i genitori di Filippo Turetta che, in un’intervista al Corriere della Sera, esprimono profondo dolore e vicinanza alla famiglia di Giulia. “Forse voleva sequestrarla, gli è scoppiata qualche vena in testa”, ha detto il padre nell’intervista. L’ipotesi che il ragazzo possa aver agito non nel pieno delle sue facoltà psicologiche è avallata anche dal legale, per il quale un un esame psichiatrico sarebbe utile a valutare la capacità di intendere e di volere del suo assistito. La famiglia di Giulia, intanto, ha ottenuto il permesso per celebrare i funerali della ragazza a Saonara (Padova), sua cittadina di origine.

Chiara Esposito

Nata a Napoli. Laureata in Archeologia, storia dell'arte e scienze del patrimonio culturale presso l'Università Federico II e in Editoria e Scrittura alla Sapienza. Aspiro a diventare giornalista professionista.