HomeCultura OpenAI risponde all’azione legale di Musk: “Voleva acquisirci”

OpenAI: "Volevano unirci
a Tesla". Altman risponde
all'azione legale di Musk

Pubblicate e-mail che smentirebbero

le accuse mosse dal patron di Space X

di Maria Sole Betti06 Marzo 2024
06 Marzo 2024

NEW YORK – “Elon voleva che ci unissimo con Tesla per averne l’intero controllo”. Non si è fatta attendere la risposta di OpenAI all’azione legale avviata dal patron di Space X contro la società produttrice di ChatGpt. Una causa che il magnate del tech ha intentato alla start up guidata da Sam Altman, con l’accusa di aver abbandonato la missione di essere una no profit dedita a favorire il progresso dell’umanità. Ma che, a due giorni di distanza, non sembra avere solide basi.

Lo testimonia la replica del board OpenAI arrivata mercoledì in un post pubblicato sul blog della società, in cui vengono allegati vari scambi di email con Elon Musk. Messaggi che mostrano quanto il magnate statunitense abbia insistito per creare una società a scopo di lucro, di cui voleva assumere il controllo del consiglio di amministrazione e che voleva fondere con Tesla.

“Mentre discutevamo di una for profit, Elon voleva che ci fondessimo con Tesla o il pieno controllo”, si legge nel sito. “Non siamo riusciti a trovare un accordo su una società a scopo di lucro con Elon perché ritenevamo che fosse contrario alla missione di un individuo avere il controllo assoluto su OpenAI”.

“È triste che si sia arrivato a questo con qualcuno che abbiamo ammirato profondamente, che ci ha ispirato e che poi ci ha detto che avremmo fallito, ha fondato una società rivale e poi ci ha fatto causa quando abbiamo iniziato ad avere successo senza di lui”, scrivono i co-fondatori di OpenAI Brockman, Altman, Ilya Sutskever, John Schulman e Wojciech Zaremba.

Elon Musk è stato uno dei primi investitori di OpenAI nel 2015 ma ha lasciato il consiglio di amministrazione nel 2018 dopo essersi scontrato con Altman. Ora il patron sta raccogliendo fondi per il proprio progetto di IA chiamato XAI accanto al business di Tesla che in Europa sta affrontando nuovi problemi.

Dopo le controversie sulle questioni sindacali in Svezia e le consegne rallentate dagli attacchi alle navi cargo nel mar Rosso, è ora la volta in Germania del sabotaggio  dell’unica fabbrica europea Tesla. Un incendio che martedì 5 marzo è stato rivendicato dal gruppo estremista di sinistra ‘Vulkan’ come protesta contro lo sfruttamento ambientale procurato dalla casa automobilistica americana.

 

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