ROMA – Prosegue la visita di Stato del Primo ministro dell’Ungheria Viktor Orbán in Italia. Dopo l’incontro di ieri, 27 ottobre, con Papa Leone XIV e con la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, oggi, 28 ottobre, il politico ungherese è atteso al ministero dei Trasporti per un meeting con il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini.
Ieri l’incontro con il Papa e Meloni
Al centro dell’inconto tra Orbán e Leone XIV, la guerra in Ucraina. “Ampio spazio – ha riferito la Santa Sede – è stato riservato alle questioni europee, con particolare attenzione al conflitto in Ucraina”. Con la premier Meloni, il politico magiaro si è invece concentrato sul Safe, strumento finanziario europeo, e sulle “possibili sinergie tra Italia e Ungheria a sostegno delle rispettive capacità industriali e tecnologiche”, come comunicato da Palazzo Chigi.
“Ue non conta nulla, sanzioni a Mosca errore”
Sul conflitto, “la pace – ha dichiarato Orbán – non potrà mai nascere solo dai colloqui russo-ucraini. L’Europa deve negoziare direttamente con la Russia per raggiungere un accordo più ampio sulla sicurezza europea e sul futuro dell’Ucraina”. Il politico ha inoltre confermato che il vertice di pace previsto tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin si terrà a Budapest.
“Meloni prenda le distanze da Orbán”
Le posizioni filorusse del politico ungherese hanno scatenato la reazione dell’opposizione al governo italiana. “La premier Meloni – ha dichiarato il deputato di Italia Viva Davide Faraone – pernderà le distanze dalla deriva poco democratica che il governo di Budapest stra prendendo?”. A fargli eco, il depurato del Partito Democratico Piero De Luca. “Orbán afferma che sulla guerra in Ucraina c’è poco da fare. È una posizione che mina i principi di solidarietà europea. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni prenda le distanze pubblicamente”, ha aggiunto.
Budapest contro la Repubblica e Report
Il governo ungherese, inoltre, ha anche criticato il servizio andato in onda su Report sul sovranismo bollandolo come “un grave errore”. Allo stesso modo Budapest ha anche disapprovato l’intervista a Orbán pubblicata ieri da Repubblica, bollandola come “manipolazione politica” volta a “screditare l’Ungheria, una nazione che si batte costantemente per la pace, la stabilità e l’interesse nazionale”. A scagliarsi contro la trasmissione e il giornale, in entrambi i casi, è stato Balazs Orbán, consigliere politico del premier magiaro.


