MILANO – Chiara Ferragni a processo per il “Pandoro gate”. L’influencer è stata citata in giudizio per il 23 settembre per truffa aggravata nella vicenda del pandoro “Pink Christmas” e delle uova di Pasqua “Dolci Preziosi”. Lo fa sapere in una nota la stessa Ferragni, sorpresa della decisione della Procura di Milano: “Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno”. Secondo la content creator, l’accusa è profondamente ingiusta e pesa anche sulla sua famiglia e sulle persone con cui lavora: “Sono però serena e ancor più determinata, certa che la mia innocenza verrà pienamente dimostrata”.
L’udienza predibattimentale il prossimo 23 settembre
L’udienza predibattimentale si aprirà il prossimo 23 settembre davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Milano, e coinvolgerà anche i coimputati dell’influencer: il suo ex collaboratore Fabio Damato, Alessandra Balocco, ad dell’omonima azienda dolciaria, e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID. Sul decreto di citazione a giudizio si legge anche che durante il procedimento verranno sentiti, come testimoni, otto consumatori, che dovranno parlare degli acquisti effettuati e dell’impatto “della comunicazione relativa all’attività benefica sulla decisione di acquisto”. Tra i 27 testimoni indicati dal pm Cristian Barilli e dall’aggiunto Eugenio Fusco ci sono anche persone dello staff di Ferragni, che dovranno riferire sulla “genesi e lo sviluppo della campagna promozionale dei prodotti”, e sui “rapporti tra le società coinvolte”.
Gli avvocati: “Vicenda senza rilevanza penale”
Gli avvocati dell’influencer, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, in una nota hanno dichiarato: “Restiamo fermamente convinti che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale. La Procura ha preferito demandare al Giudice del dibattimento ogni decisione nonostante sia evidente l’assenza di condotte costituenti reato e la mancanza delle condizioni di procedibilità”. Hanno poi aggiunto che in giudizio verrà certamente dimostrata l’innocenza di Ferragni e che per questo affronteranno il processo serenamente. Dopo l’udienza predibattimentale sarà il giudice a dover decidere se si aprire o meno il dibattimento a carico degli imputati.