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7 arresti
per reati sul web

Pedofilia 2.0
7 arresti
per reati sul web

di Giulia Turco25 Ottobre 2016
25 Ottobre 2016

I sotterranei del web sono invasi da pedofili che si scambiano materiale pornografico in anonimato. Sono 7 gli arrestati, per la prima volta in Italia, con l’accusa di associazione a delinquere transnazionale finalizzata alla commissione di reati di pedofilia e pedopornografia. Per loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Dopo una lunga indagine durata 3 anni infatti, la Polizia Postale è riuscita a smantellare una comunità internazionale, in collaborazione con l’Fbi e con la polizia australiana del Queensland. Shannon McCoole, noto pedofilo arrestato nel 2014, risulta essere affiliato con il gruppo italiano in qualità di uno dei leader.

Ciò che sorprende è il fatto che si tratti di vere e proprie comunità organizzate, che agiscono sullo stampo mafioso, con tanto di gerarchie e regole. “Chi viola delle regole basiche viene espulso dalla comunità pedofila”, ha spiegato Carlo Solimene, Dirigente della Divisione Investigativa della Polizia Postale. Tutto però avviene a livello virtuale, nel cosiddetto Deep web, ovvero la parte più nascosta della rete, che non viene indicizzata dai più comuni motori di ricerca. L’anonimato dunque, è garantito.

Già dallo scorso luglio l’operazione Babylon aveva portato a galla un intero mercato illegale, in cui era possibile acquistare non solo materiale pornografico, ma anche armi o documenti falsi. Un regno dell’illegalità accessibile a tutti, perché per accedere era sufficiente scaricare il software Tor. “Hanno un luogo di espansione molto diverso degli interessi criminali, che non è il territorio materiale, ma è un luogo virtuale, molto pericoloso perché tutti possono avere accesso ad esso”, afferma Michele Prestipino, procuratore della direzione distrettuale antimafia di Roma, che ha coordinato le indagini.

Si tratta dunque di un mondo piuttosto sconosciuto all’ambiente giudiziario, che apre uno scenario straordinario e allarmante. Il lavoro della Polizia Postale è stato fondamentale per aver fornito all’European Cybercrime Center di Europol le tracce che hanno identificato decine dei minori, vittime di violenze e adescamento.

Ma non c’è solo il web. Al di fuori dello spazio virtuale continuano a verificarsi arresti per abusi sui minori. Pochi minuti fa infatti, un artigiano trentanovenne è stato portato al carcere Don Bosco di Pisa per presunta violenza sessuale verso una minorenne. A far scoppiare il caso sarebbero state le segnalazioni della famiglia della giovane. Gli inquirenti per ora intendono mantenere però la massima riservatezza, volendo prima verificare come l’uomo sia venuto a conoscenza della ragazza

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