ROMA – Le piazze per Gaza infiammano lo scontro politico. Se da un lato c’è l’opposizione che sostiene i manifestanti, dall’altro c’è la maggioranza che polemizza. La leader del Partito democratico Elly Schlein, insieme ai segretari Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Maurizio Landini erano presenti al corteo di Roma del 3 ottobre. “Giù le mani dal diritto di sciopero”, ha affermato Schlein. Mentre il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, dalla manifestazione in Calabria, ha denunciato “l’inerzia del governo”. ”Da Meloni un atteggiamento provocatorio ed estremista”, ha poi aggiunto. A sostegno, il segretario della Cgil Landini ha affermato che “il ruolo della maggioranza è venuto a mancare di fronte al genocidio di Netanyahu”.
La maggioranza: “Un appello alla rivolta sociale”
Dalle fila della maggioranza, invece, il vicepremier Matteo Salvini ha rinnovato il suo dissenso, ribadendo che si trattava di uno sciopero “illegittimo”. “A metà giornata ci sono stati 30 poliziotti feriti. Abbiamo dato una chance, hanno preferito fare guerra politica”, ha spiegato il leader della Lega. “È stato un appello alla rivolta sociale”, gli ha fatto eco il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Senza dimenticare l’attacco della premier Giorgia Meloni: “Il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”.
Lo scontro continua in tv
Gli scontri non si sono fermati ai protagonisti della politica, ma hanno raggiunto anche le televisioni. Nella trasmissione Omnibus di La7 un’ora di tensione tra i giornalisti Luca Telese e Daniele Capezzone. I temi erano sempre gli stessi: genocidio a Gaza e Global Sumud Flotilla. La scintilla definitiva è stata l’accusa di Capezzone all’europarlamentare di Avs Benedetta Scuderi sui presunti finanziamenti ricevuti dalla Flotilla direttamente da Hamas. Parole che hanno portato a un duro scontro in diretta con il giornalista Luca Telese
E poi ancora Francesca Albanese ha lasciato lo studio di In Onda mentre Francesco Giubilei, della Fondazione Alleanza Nazionale, ha affermato: “Liliana Segre ha una posizione di buon senso. Sono molto d’accordo con quello che dice sul genocidio. Penso che ci voglia attenzione sull’utilizzo di questi termini”. Al sentire queste parole Albanese è uscita con un semplice “arrivederci”.