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“Prima il filler scioltopoi i dolori atrociUn calvario estetico”

Valentina e Sally si raccontano “Bisogna dare informative dettagliate”

Valentina e Sally si sono conosciute per aver condiviso lo stesso destino: effetti collaterali dannosi dopo la ialuronidasi, la procedura per dissolvere il filler e ripristinare l’aspetto naturale delle labbra . A Lumsanews raccontano la loro esperienza.

Cos’è successo?
Sally: “Esattamente un anno fa ho fatto un filler alle labbra. Inizialmente non ho avuto problemi. Dopo tre mesi però mi sono svegliata con le labbra gonfie e piene di bozzi. Ho chiamato il chirurgo che mi ha tranquillizzato ma dopo una decina di giorni la situazione è peggiorata. Il chirurgo mi ha fatto la ialuronidasi. Ho fatto tre sedute che, però, hanno peggiorato la situazione perché ho iniziato ad avvertire maggiore fastidio. Una dottoressa mi ha detto che dovevo rimuovere i bozzi che si erano creati chirurgicamente ma mi ha chiesto una cifra enorme di cui non potevo farmi carico”.

Valentina: “La mia esperienza è iniziata a maggio 2022 quando ho fatto un filler alle labbra. Dopo una decina di giorni dal trattamento si sono creati dei noduli molto grandi nel labbro che hanno iniziato a darmi fastidio. Faccio la prima iniezione di ialuronidasi ma dopo una settimana comincio ad avere le labbra dure e gonfie e male alla mucosa del labbro inferiore. Il dolore poi si espande alla mucosa superiore, avevo anche dolore alle radici dei denti. In alcuni momenti avevo le labbra fredde, livide. La clinica dove avevo fatto il trattamento mi diceva che il filler si era sciolto. Cosa non vera”.

A chi vi siete rivolte per fare questi interventi estetici?
Sally: “Sono andata da una dottoressa che credevo fosse esperta”.

Valentina: “Sono andata in una clinica di medicina estetica con delle sedi in tutta Italia per una consulenza. Mi hanno proposto un trattamento full face comprendente botox, filler sotto occhiaie, agli zigomi, al mento, alle labbra consigliando di farli ravvicinati per non compromettere l’armonia generale del viso. Io mi sono fidata. I primi trattamenti sono andati relativamente bene. L’ultimo fatto alle labbra mi ha dato i problemi maggiori”.

Avete trovato difficoltà a trovare il medico che riuscisse ad aiutarvi?
Valentina: “Sì. Dopo che la clinica in cui avevo fatto la ialuronidasi mi ha detto che il filler non c’era più mi sono rivolta ad altri medici. Sono andata in un centro danni da filler ma qui il dottore, che conosceva il medico che mi aveva somministrato la ialuronidasi, mi ha detto anche lui che il filler non c’era più. Sono andata in un altro centro danni filler dove facendomi un’ecografia è emerso che avevo ancora il filler e che un filler fatto nello zigomo era migrato creando una sorta di contrasto con il filler nelle labbra. Così mi hanno fatto la ialuronidasi. La situazione è migliorata ma non si è risolta. Ho chiamato la segreteria Sime (ndr Società italiana medicina estetica) a Roma e chiesto di un medico che mi potesse prendere in carico. A questo punto sono stata chiamata dalla dottoressa che mi ha attualmente in cura”.

Cosa vi ha spinto a rivolgerti a un medico estetico. Eravate convinte di quello che stava facendo?
Sally: “Ero convinta perché avevo un’asimmetria delle labbra dalla nascita e volevo togliere questo difetto”.
Valentina : “Durante l’inverno precedente non ero stata bene e avevo avuto delle crisi di colon irritabile che mi avevano lasciata sciupata. Mi vedevo grigia in faccia e sfiorita”.

Adesso come state?
Sally: “Ad oggi il dolore si è alleggerito tantissimo per la cura che mi ha dato un immunologo. Ogni tanto ho fastidio e bruciore. Ho ancora i residui nonostante sia passato un anno. Non è vero che l’acido si riassorbe in un anno”.

Valentina: “Sto abbastanza bene ma il dolore la sera mi aumenta. La dottoressa che mi sta curando mi ha detto che per risolvere tutto ci vorranno un paio di anni”.

Qual è l’errore più grave?
Sally: “Non documentarsi. Io avendo due malattie autoimmuni non avrei potuto farlo per il rischio di una reazione avversa. Documentarsi di più è importante”.

Valentina: “Il problema di questi trattamenti è che non ti danno informative dettagliate e non ti spiegano qualora le cose dovessero andare storte come possono andare storte. Chi decide di fare questi trattamenti lo deve fare conscio dei rischi che corre. Quando hai un problema vaghi cercando lo specialista che ti possa dare una mano. Io ho speso 12 mila euro considerando anche le visite dallo psichiatra perché mi è venuta una depressione pesante”.

 

Silvia Longo

Classe 1996. Lucana. Dopo una laurea triennale e magistrale in Relazioni Internazionali qui per coltivare una passione che ho da sempre: scandagliare la realtà e tradurre in parole fatti ed emozioni.